Una giornata molto, molto e ancora molto particolare in casa Toro.
Iniziata alle 11 presso la prestigiosa sede della Console & Partners con la presentazione del progetto “Taurinorum” volto all’acquisizione del Torino F.C.
La mattinata non comincia bene, con alcuni problemi nell’accreditare i numerosi giornalisti presenti. Erano previsti solo dodici posti nella sala dove avrebbe avuto luogo la conferenza stampa. Quando (ovviamente) i giornalisti presenti erano molti di più. Per fortuna si è trovata una quadra per fare entrare tutti.
Le tre persone incaricate di parlare alla stampa sono stati il dottor Servetti, rappresentate della Console & Partners, l’avvocato Scalari e il giovane advisor Pipicella.
Una conferenza stampa che ha lasciato tanti dubbi ai presenti e, di conseguenza, ai numerosi tifosi che cercavano e attendevano di leggere novità riguardo alla presentazione di questo progetto.
I punti fondamentali sono stati accennati, i nomi degli imprenditori coinvolti e le cifre sono rimaste riservate.
Inoltre, da sottolineare, nessun comunicato e nessuna cartellina o materiale illustratativo relativo a questa operazione è stato fornito ai presenti.
Questi sono i motivi per cui c’è tanta perplessità e scetticismo intorno a questa iniziativa per la nuova acquisizione del Toro.
Alla sera la squadra di Longo torna in campo al Grande Torino per l’ultima partita in casa, speriamo anche per l’ultima volta senza pubblico.
Toro-Roma finisce 2 a 3 con i giallorossi approdati al quinto posto in classifica.
I granata approcciano bene alla partita e con la voglia di giocarsela ma alla fine la spuntano i giallorossi.
La nota positiva della serata è stato il primo goal in seria A del giovane Singo, un ragazzo umile, promettente, che sta lavorando e crescendo molto.
Scontato sottolineare il vuoto in campo di capitan Belotti, nonostante il generoso tentativo di Zaza di imitarlo.
Per questo “disastroso” campionato ad oggi sono: 20 sconfitte e 66 reti subite, dati che devono far riflettere.
Per fortuna domenica terminerà il campionato in casa del Bologna.
Il presidente Cairo intorno all’1:30, quando stava per lasciare lo stadio, ha dichiarato: “No, non ho ricevuto nessuna chiamata”, senza soffermarsi a parlarne con i giornalisti.
Al di là di tutto ci sarà bisogno di una ripartenza, di un progetto serio, concreto e duraturo, di gente che abbia voglia e lavori per riportare il Toro e la sua famiglia dove merita, ovvero al top, per la storia, la città e i tifosi che ha questa gloriosa società.
A proposito di società, dovrà essere più presente rispetto agli anni scorsi.
Bisogna costruire un grande Toro fuori e in campo. Fuori con il completamento, una volta per tutte, del Fila e la costruzione del Robaldo. Mentre, per quanto riguarda il campo, bisogna allestire una squadra all’altezza per conquistare l’Europa.
Di questa giornata che, mentre scrivo, sta giungendo al termine, deve esserne “fatta tesoro”, ricordando che il Toro e i suoi tifosi vanno rispettati e non usati e sicuramente non si fanno o faranno usare per la notorietà di qualcuno…
Un popolo così follemente innamorato merita di meglio.
Giovanni Goria