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davide vagnati

Il Torino continua a scivolare in classifica e la sconfitta contro il Milan lascia strascichi pesanti. Non tanto per il risultato in sé, quanto per le parole pronunciate da Urbano Cairo al termine della gara: un messaggio diretto, duro, che sembra andare oltre lo spogliatoio e arrivare dritto al mercato estivo.

Il presidente granata ha voluto chiarire subito un punto: Marco Baroni non è in discussione. Ma se la panchina è al momento al sicuro, il focus si sposta inevitabilmente su chi ha costruito la squadra.

Cairo boccia i nuovi: “Devono dare risultati”

L’analisi di Cairo non lascia spazio a interpretazioni benevole. I giocatori arrivati in estate, quelli che avrebbero dovuto alzare il livello tecnico della rosa, non stanno mantenendo le aspettative.

“Mi aspetto di più dai giocatori che sono costati di più. Devono darci risultati concreti”.

Un’affermazione che pesa come un macigno su diversi nomi: Aboukhlal, impalpabile fin qui; Ngonge, mai realmente decisivo; Asllani, discontinuo; Anjorin e Nkounkou, che non hanno inciso come sperato. Nessuno escluso dal processo. Anche Israel non è esente da critiche, tanto è vero che gli è stato preferito Paleari, assoluto esordiente in Serie A.

Urbano Cairo e Davide Vagnati
Urbano Cairo e Davide Vagnati

Vagnati sotto osservazione? Il dubbio cresce

Se il problema non è l’allenatore, e se i giocatori “nuovi” sono una delusione, allora la riflessione porta inevitabilmente a un nome: Davide Vagnati. Il direttore sportivo, artefice del mercato estivo, si ritrova ora al centro di un dibattito inevitabile.

Il mercato doveva rappresentare un salto di qualità. Invece, a questo punto della stagione, i dati raccontano una realtà diversa: investimenti importanti, rendimento basso, classifica che preoccupa.

Cairo non lo dice apertamente, ma il sottotesto delle sue parole è chiaro: le scelte di mercato sono ora sotto esame. E se la squadra non dovesse dare segnali immediati di crescita, anche la posizione di Vagnati potrebbe diventare oggetto di valutazioni interne.

Zakaria Aboukhlal
Zakaria Aboukhlal

Vagnati: una campagna acquisti gravemente insufficiente

Aboukhlal è costato quasi 10 milioni di euro, Ngonge, 1 milione per il prestito e 17 per il diritto di riscatto, Asllani prestito oneroso di 1,5 milioni di euro, con un diritto di riscatto fissato a 12 milioni di euro, Anjorin 4,5 milioni di euro per l’obbligo di riscatto condizionato, Nkounkou diritto di riscatto a 5 milioni di euro, Israel circa 5 milioni di euro (con 1,3 di plusvalenza per la Juventus). Si salvano solo Simeone (ottimo acquisto) e Ismajli, che ha avuto senso per averlo tesserato a parametro zero anche se era risaputo che avesse molti problemi fisici.

Le plusvalenze targate Petrachi sono molto lontane, ed il Torino di oggi sopravvive proprio grazie alle vendite legate alle operazioni dell'ex ds.

Colucci e Ngonge
Colucci e Ngonge

Serve una svolta immediata

Il presidente ha lanciato un messaggio preciso: ora tocca ai giocatori dimostrare di meritare il Torino. Ma allo stesso tempo, chi li ha scelti non può sentirsi al riparo.

Il tempo degli alibi sembra finito. Le prossime settimane diranno se il mercato estivo verrà riscattato sul campo o se, oltre ai risultati, il club dovrà interrogarsi profondamente sulla direzione tecnica intrapresa.


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