Passa il Toro a Lecce, e per i tifosi granata non proprio di primo pelo vincere in Salento è fonte di gran soddisfazione. Fin da quello spareggio salvezza del 1989. Il Toro vince, e sbaglia Baroni, tecnico dei pugliesi, a dire che abbiamo creato poco. Più reali le possibilità granata di fare il terzo gol che dei leccesi di pareggiare. Mischie, botte, ricevute e date, e non molto altro hanno prodotto i salentini. Radonijic sugli scudi e viene davvero voglia di chiedersi perché ogni tanto sia irritante e dannoso. La discesa con cui si è messo nel taschino Baschirotto, prima di mettere una palla per gol di Sanabria è da manuale. Rado chi sei? A te dimostrarci che sei quello di Riva del mare. Bene e sempre presente Sanabria, nel suo caso come per altri un giorno scriveranno nei libri quanto sia stato importante Juric per la storia del Toro. Schuurs continua ad essere insuperabile dietro e pure Gravillon oggi non mi è dispiaciuto, non giocava da tanto tempo. Singo finalmente si è fatto trovare pronto, anche sotto rete. Bene tutto il complesso, con un leggero calo nel finale comprensibile. Ora settimo posto agguantato, e possibilità di giocarci con le altre le carte europee. Venerdi a Vinovo finalmente un derby vinto. Brava la Primavera, ottimi ragazzi, preparati e guidati bene da un tecnico che nel panorama giovanile ha un curriculum. Perché a differenza di quello che pensa Cairo alla lunga nel calcio bisogna programmare. I ragazzi di Scurto hanno giocato un gran derby e dominato la Juve di Montero. Bella soddisfazione.


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