Il Torino batte il Pisa, La Stampa titola: "Ma la contestazione resta"
Il Torino batte il Pisa e passa agli ottavi di Coppa Italia. Casadei decisivo, ma i fischi dei tifosi contro Cairo non si fermano.

Il Torino centra il passaggio del turno in Coppa Italia battendo il Pisa 1-0 allo Stadio Olimpico Grande Torino, grazie al gol decisivo di Cesare Casadei. Ma nonostante il risultato, la contestazione dei tifosi verso società e squadra persiste: non è svanita con il fischio finale.
Casadei, gol decisivo e qualificazione: la cronaca
Al “Grande Torino”, i granata riescono a imporsi con un margine stretto ma sufficiente: Casadei brucia la difesa pisana e regala a Baroni il ticket per gli ottavi di finale, dove il Torino si troverà di fronte la Roma di Gasperini.
È un successo che porta con sé la soddisfazione per il risultato, ma anche un monito: la partita, se pur sofferta, va letta tenendo bene in mente ciò che accade sugli spalti.
Torino, la contestazione torna protagonista
In prima pagina, La Stampa non esita a mettere in evidenza il sentimento di malumore che serpeggia tra i tifosi granata: “Ma la contestazione resta”, recita il titolo. Perché vincere non si può considerare una guarigione automatica.
Gli ultras granata sono rimasti all'esterno del Grande Torino per tutto il primo tempo, mentre il resto dello stadio non ha “aderito” all'invito di restare fuori e dare un segnale forte.
Le accuse vanno al presidente Urbano Cairo e alla squadra, giudicata protagonista di un avvio di stagione sotto tono, con troppi passi falsi e prestazioni lontane dalla sufficienza. Anche ieri gli striscioni non sono mancati, così come i cori contro il Presidente, per 90 minuti.

Le parole di Baroni: tra autocritica e speranza
“In merito alla contestazione, il mio compito è lavorare — ha detto l’allenatore Marco Baroni dopo il match — con voglia e consapevolezza. Sentiamo il peso della piazza, dobbiamo fare noi il primo passo verso i tifosi: siamo in debito”.
Baroni non nasconde i limiti: “Giocare in superiorità e gestire i momenti evolutivi è tema da rivedere. Il primo tempo ci ha dato energia, ma non possiamo accontentarci. Non ci spaventano le difficoltà, ma il lavoro da fare è tanto”.