11^ GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020/2021

SABATO 12 DICEMBRE 2020, ORE 18,00

TORINO  -  UDINESE:  2  -  3

MARCATORI: PUSSETTO (U) al 24°, DE PAUL (U) al 54°, BELOTTI (T) al 66°, BONAZZOLI (T) al 67°, NESTOROVSKI (U) al 69°.

FORMAZIONI:

TORINO (3-5-2): SIRIGU; LYANCO, NKOULOU (dal 1° s.t. IZZO), RODRIGUEZ; SINGO, MEITE’(dal 1° s.t. LUKIC), RINCON, LINETTY, VOJVODA (dal 18° s.t. GOJAK); ZAZA (dal 1° s.t. BONAZZOLI), BELOTTI (Cap.).

ALL.: GIAMPAOLO

ESPULSI: NESSUNO

AMMONITI: LUKIC per proteste, VOJVODA per gioco scorretto, LYANCO per c.n.r.

CAMBI DI SISTEMA: 4-3-1-2 dal 18° s.t.

UDINESE (3-5-2): MUSSO; BONIFAZI, NUYTINCK (dal 42° p.t. BECAO), SAMIR; STRYGER LARSEN, DE PAUL(Cap.), WALACE (dal 16° s.t. MANDRAGORA), PEREYRA(dal 37° s.t. MAKENGO), ZEEGELAAR;  DEULOFEU (dal 16° s.t. NESTOROVSKI), PUSSETTO (dal 37° s.t. LASAGNA). 

ALL.: GOTTI

ESPULSI: NESSUNO

AMMONITI: MUSSO e BECAO per c.n.r., PEREYRA per gioco scorretto. 

CAMBI DI SISTEMA: nessuno.

ARBITRO: MASSA di Imperia.

Sei punti dopo undici giornate di campionato e 27 gol subìti, con una media di 2,5 gol circa a partita, sono numeri allucinanti che non meritano commento, ma fotografano una situazione paradossale in casa granata. La partita che il Toro avrebbe dovuto vincere ad ogni costo per uscire dal pantano in cui si è messo sin dall’inizio del campionato, si è trasformata in un’altra cocente sconfitta. Nel primo tempo i granata non sono praticamente esistiti; l’Udinese sembrava una squadra di un altro pianeta, tanto era la sua velocità, freschezza, facilità con cui arrivava nell’area granata. La differenza di qualità, specialmente nella zona nevralgica del centrocampo, era enorme: De Paul, giocatore di classe sopraffina, autore del secondo bellissimo gol dei friulani, e Pereyra, assist man, sovrastavano una mediana del Toro inesistente. Rincon non è un centrocampista, Meitè era impalpabile e Linetty deve ancora dimostrare il suo valore; vien da chiedersi perché sia stato acquistato, e non si sia fatto il necessario per portare a casa Ramirez o lo stesso Pereyra, che erano stati indicati come obiettivi granata. La società deve avere il coraggio di fare piazza pulita e così rifondare una squadra che ha perso i suoi connotati, e fatica all’inverosimile a fornire un’idea di gioco. Nkoulou, Meitè, Zaza, Izzo, si accasino altrove, e lo stesso Sirigu, portierone che negli anni scorsi si è reso protagonista di partite e parate incredibili, se vuole cambiare aria, lo si lasci andare. Il Patron acquisti giocatori che abbiano voglia d’indossare la gloriosa maglia del Toro, e la onorino come dovrebbero fare professionisti, dai lauti guadagni. I giocatori dell’Udinese correvano e pressavano, i granata no; nel primo tempo il Toro non è riuscito ad imbastire un’azione degna di questo nome. Nell’intervallo Giampaolo ha cercato di salvare la barca che stava affondando, effettuando tre cambi, il più azzeccato dei quali è stato Bonazzoli al posto di un inguardabile Zaza, e l’ex blucerchiato ha dato più verve ad una squadra che stava annaspando: al 21° ha rubato palla a Samir fornendo un assist a Belotti che ha insaccato il suo centesimo gol in maglia granata. E un minuto dopo, sempre Bonazzoli, servito da Belotti, ha segnato la sua prima rete con il Toro. I granata avevano raggiunto un pareggio che pochi minuti prima sembrava una chimera. Purtroppo, però, bastava un minuto ai friulani per portarsi nuovamente in vantaggio: incredibile! Inaccettabile, da parte di una squadra che, sulla base dei proclami pre-campionato avrebbe dovuto far dimenticare la precedente, problematica stagione. Se il Toro potesse disporre di undici Belotti vincerebbe il campionato alla grande; il Gallo è encomiabile per l’impegno, la generosità, la capacità di far gol con i pochi palloni giocabili che riceve. All’inizio del secondo tempo, ha chiamato a raccolta i suoi compagni in mezzo al terreno di gioco per cercare di caricarli, di spronarli, ma tutto è stato vano. Il mercato del Toro è stato sbagliato, non so se la società avrà la possibilità, la voglia, il coraggio di agire sulla rosa della squadra, e probabilmente anche di altro, perché, di questo passo, il futuro del nostro amato Toro pare già segnato.      

Franco Venchi


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