A che punto è il calciomercato del Torino?
Nessuna operazione concreta nella prima parte di calciomercato, nessun nome nuovo da accostare alla lavagna tattica di Marco Baroni.

La quiete prima della tempesta o semplicemente il solito copione? Il Torino si affaccia all’estate con le mani in tasca e lo sguardo rivolto a un orizzonte incerto. Nessuna operazione concreta nella prima parte di calciomercato, nessun nome nuovo da accostare alla lavagna tattica di Marco Baroni, il tecnico chiamato a disinnescare l’inerzia di una squadra che pare sospesa tra ambizione e stasi.
La data cerchiata in rosso è il 7 luglio, giorno del raduno. Ma a oggi, cosa troverà Baroni sul campo? Non risposte, ma interrogativi. Perché tra conferme mancate, cessioni annunciate e trattative in ibernazione, l’organico è un mosaico incompleto.
Baroni e l’ombra lunga di un’estate senza fretta

La strategia, se così vogliamo chiamarla, è la solita: attendere, monitorare, intervenire negli ultimi giorni utili. Ma la pazienza, nel calcio, è una virtù che si paga a caro prezzo. Lo sa bene Vanoli, predecessore di Baroni, costretto a cambiare modulo a preparazione inoltrata dopo l’addio improvviso di Bellanova e l’arrivo di pedine inadatte (Sosa e Pedersen su tutti).
Baroni rischia lo stesso destino. Non conoscere in tempo su chi poter contare rischia di sabotare l’identità tattica che il nuovo allenatore dovrebbe imprimere sin dai primi allenamenti. Il 3-5-2 o il 4-2-3-1 non sono mere disposizioni numeriche: sono schemi che richiedono interpreti precisi, già assimilati all’idea di gioco.
Addii silenziosi, buchi evidenti

Il mercato del Torino si muove a rilento, ma alcune uscite sono già certe. Elmas torna a Lipsia, troppo oneroso il riscatto. Linetty, dal 1° luglio, sarà ufficialmente svincolato. Borna Sosa, mai convincente, non è stato confermato. Sono pezzi che saltano, vuoti che si aprono, senza che altri vengano a colmarli.
L’unica notizia in entrata è la conferma di Biraghi, riscattato dalla Fiorentina, che però non basta a coprire le falle. I nomi accostati ai granata si moltiplicano, ma i fatti restano pochi. Fazzini, Prati, Baldanzi, Pirola: suggestioni più che trattative. E intanto il tempo scorre.
Il nodo delle cessioni: Ricci e Milinkovic-Savic sul mercato

Il presidente Cairo ha dichiarato apertamente che due cessioni "importanti" arriveranno. Il profilo è chiaro: giocatori titolari, con mercato e valore. Samuele Ricci è il principale indiziato: giovane, già nel giro della Nazionale, e appetibile per diverse squadre di Serie A e non solo. Vanja Milinkovic-Savic, invece, è una figura che ha alternato prestazioni solide a blackout pericolosi.
Il Torino, oggi, non è tra le squadre su cui i bookmaker puntano per un piazzamento in Europa. Le quote sul prossimo campionato – consultabili su piattaforme come Netbet – parlano chiaro: i granata sono visti come comprimari, non come protagonisti. Proprio Netbet, tra i varigiochi disponibili sul sito, ospita anche una Esqueleto Explosivo 2 demo. Questa demo è emblematica: un’atmosfera colorata, vivace, ma anche caotica, dove tutto può cambiare in pochi secondi. Una metafora piuttosto calzante per la situazione attuale del Torino: una squadra che sembra vicina a esplodere, nel bene o nel male, ma che resta in attesa di un click che dia il via alla rotazione dei simboli.
Fazzini, Casadei e la pista azzurra

In questo contesto, la dirigenza granata guarda con insistenza al campionato europeo Under 21, alla ricerca di giovani italiani su cui costruire un ciclo. Jacopo Fazzini, classe 2003 dell’Empoli, è uno dei nomi più caldi. Nonostante la retrocessione del suo club, il trequartista ha mostrato sprazzi di talento non trascurabili.
La carta vincente potrebbe essere Cesare Casadei, già in rosa al Toro, e compagno di Fazzini in Nazionale. Il legame tra i due potrebbe facilitare l’operazione, anche se i costi non sono trascurabili. Il modello è Samuele Ricci, anche lui arrivato da Empoli, anche lui cresciuto sotto le aspettative. Un filo conduttore che potrebbe tornare utile per convincere Fazzini.
Difesa e mediana, priorità di luglio

Con Ricci destinato a partire e Linetty già fuori dai giochi, la mediana sarà il primo cantiere estivo. Il nome sul taccuino di Baroni è quello di Matteo Prati, centrocampista del Cagliari, reduce da un’annata interessante. Giovane, italiano, duttile. Tutte caratteristiche che piacciono alla dirigenza.
In difesa, invece, torna in auge Lorenzo Pirola, rientrato in Italia dopo l’esperienza all’Olympiacos. Centrale mancino, ex Salernitana, rappresenta il tipo di profilo che Baroni ha utilizzato spesso nel suo passato recente: fisico, disciplinato, non troppo appariscente ma solido.
Il rischio della solita estate
Il film è noto ai tifosi granata: tante voci, poche firme, decisioni rimandate, organico incompleto. Ogni estate si riparte da capo, e ogni volta con un ritardo che si riflette nei primi mesi di campionato. È il prezzo di una gestione che privilegia l’attesa alla progettualità.
Ma quest’anno, con Baroni nuovo al timone e un clima di diffidenza mai davvero sopito, l’inerzia potrebbe trasformarsi in crisi strutturale. Il tempo per cambiare rotta c’è ancora, la sensazione è che qualcosa – nel bene o nel male – stia per accadere.