Ricci sulla contestazione: "Sentire sempre cori contro Cairo influisce"
Le parole dell'ex capitano granata rilasciate a Tuttosport
Lunedì 8 dicembre il Torino troverà sul proprio cammino il Milan di Allegri, attualmente primo in classifica. La sfida sarà l'occasione per salutare l'ex di turno, Samuele Ricci. L'ex capitano granata ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport, in cui ha parlato della sua ex squadre e della contestazione in atto. Ecco un estratto delle sue parole.
Sull'infortunio di Zapata
"Duvan sicuramente faceva la differenza. È difficile dire se poi siamo calati perché non c’era lui oppure perché ci siamo un po’ accontentati", ha spiegato l'ex capitano. “Quando c’era Zapata, bastava buttare la palla anche a caso davanti e lui la teneva e faceva salire tutta la squadra, senza di lui sono cambiate le prospettive".
Sulla contestazione
Tra le varie tematiche legate al mondo granata, Ricci ha parlato del clima che si respira a Torino: un’atmosfera di contestazione e malcontento che rende difficile la vita anche agli stessi calciatori:
Torino è una grandissima piazza ma c’è questo clima di malcontento generale che si porta avanti da tanti anni, anche prima che arrivassi lì. Il tifoso pretende tanto dalla squadra e dal club e, come tutti sapete, c’è questo scontro perenne con la società. E questa cosa, inconsciamente, chi va in campo la subisce. Entrare allo stadio e sentire sempre cori contro Cairo un po’ influisce.
La passione dei tifosi
Però, nel contempo, devo dire che per giocare e per viverci Torino è davvero bella. Come è bella la passione che ci mettono i tifosi: io, in tal senso, non posso dire nulla perché con loro si è creato da subito un rapporto d’amore che si è portato avanti per tre anni e per questo non posso che ringraziarli.

