Prigioniero di un incubo
Come diceva la famosa pubblicità: siamo alle solite Calimero...
Sinceramente sono stufo, ogni anno, di dover scrivere le stesse cose trite e ritrite.
Riassumendo: siamo reduci da una stagione da incubo, nella quale abbiamo mantenuto la categoria per miracolo e solo grazie ai punti racimolati nel girone di andata, ma nella quale avremmo ampiamente meritato di retrocedere, per gioco espresso e per il caos all’interno della squadra, che solo in una società che non ha chi sia in grado di mantenere un minimo di disciplina, può accadere.
Fatta la debita introduzione, per la promessa e dichiarata “rinascita?” viene chiamato un allenatore le cui caratteristiche di gioco e, quindi, di interpreti specifici sono ampiamente conosciute. Viene ingaggiato, sicuramente con un signor contratto, ma anche in forza della promessa di allestirgli al più presto la squadra che ha in mente, intenzione regolarmente esplicitata in favore di telecamere. Tutto semplice, tutto chiaro? Al Torino FC, purtroppo, non funziona cosi. Infatti, dopo venti giorni dalla raggiunta salvezza e dopo quasi due settimane dall’ufficialità dell’allenatore non è ancora successo nulla. Risultato di una politica dove i giocatori da cedere, malgrado una stagione dove solo in pochi si sono salvati (forse due), sono valutati come avessero vinto la Champions, mentre quelli indicati come idonei al progetto (dell’allenatore, perché la parola progetto nella società è sconosciuta) sono oggetto di trattative estenuanti finalizzate esclusivamente a risparmiare qualche migliaia di Euro. Oltretutto non stiamo parlando di giocatori di livello, da quelli siamo già fuggiti al primo stormir di richieste, stiamo parlando di onesti pedatori, alcuni reduci da annate non proprio esaltanti.
Qualcuno mi contesterà il fatto che è ancora presto per parlare, e mi auguro che abbiano ragione loro, ma chi è disposto a scommettere sull’arrivo di Torreira e Shick e non, con tutto il rispetto, di Petriccione e Borini? Oltretutto anche loro magari a fine settembre?
In chiusura un appello: Presidente, la prego, ci liberi da questo incubo di promesse mai mantenute e proclami mai rispettati; ha due alternative, o dimostra un minimo di attaccamento alla squadra e non solo al bilancio o passi la mano velocemente, io non ne posso più di vergognarmi del mio Toro.
Sandro Mellano