Borghi: "Il Torino ha bisogno di una rotta da seguire. Il ritorno di Petrachi dà una scossa"
Il commento del telecronista sportivo nel suo ultimo video YouTube
Il telecronista sportivo Stefano Borghi ha analizzato il prossimo turno di Serie A sul proprio canale YouTube. Tra i temi trattati, anche la partita tra Cremonese e Torino ed il recente ritorno di Petrachi. Ecco le sue parole.

Il cammino della Cremonese
La Cremonese fin qui ha fatto un cammino impressionante, perché la squadra di Nicola ha 20 punti. Ne abbiamo parlato più di una volta: è stata completamente rifatta, è stata rifatta molto bene, ed è stata portata dal suo allenatore immediatamente a giocare con un’identità e con un modo proficuo di stare in campo. Ha fatto risultati e si è ripresa anche nei momenti in cui ha avuto degli inciampi.
I punti di forza dei grigiorossi
È una squadra che sa difendersi bene, che sa contrattaccare, pericolosissima su palla inattiva e specialmente su calcio d’angolo. Ha attaccanti forti, che segnano. Tra l’altro ci sarà un ex, non solo Nicola, ma anche Tonny Sanabria, che si è sbloccato nell’ultimo turno.
Sul Torino
Quindi è una partita molto difficile per il Torino, che invece di punti ne ha 14 e che viene anche da una rivoluzione molto significativa e molto rumorosa, perché in questa settimana è cambiato il direttore sportivo: è stato esonerato Vagnati.
Il mercato ed il ritorno di Petrachi
Io ho sottolineato come, a mio modo di vedere, il mercato di quest’estate non sia stato un mercato di rafforzamento. È tornato Gianluca Petrachi. Quindi la sorpresa sull’esonero di Vagnati c’è, ma è relativa: c’è perché negli ultimi anni è stato lui il braccio operativo del presidente Cairo e non ci si aspettava una decisione uscita così all’improvviso, però accompagnata da motivazioni. Ma la sorpresa è soprattutto il ritorno di Gianluca Petrachi, che a Torino ha scritto un’era: aveva costruito quella squadra che poi, in tandem con Giampiero Ventura, è arrivata anche a farsi grande onore in Europa. Vittoria storica di Bilbao, prima squadra italiana a violare il San Mamés. Era anche il direttore sportivo dell’ultimo derby vinto dal Torino.
Tante operazioni, tante valorizzazioni. Il periodo migliore del Torino degli ultimi quindici anni, direi almeno, è stato caratterizzato da Gianluca Petrachi, che ritorna e torna con grande convinzione. Lui ha subito parlato di dover attivare la squadra dal punto di vista temperamentale; ha parlato di totale sintonia con Baroni per quelle che saranno le dinamiche di gennaio; di 3-5-2 come traccia assoluta su cui costruire.
Il Torino ha bisogno di una strada da seguire
E il Torino, che sia giusto o sbagliato il 3-5-2, ha indubbiamente bisogno di avere una strada, una mappa da seguire, perché parte della grande confusione fatta quest’estate è stata anche proprio la mancanza di un’idea fissa su cui sviluppare il progetto tecnico.
Per cui Petrachi torna: è una mossa che sicuramente dà una scossa a una squadra che ha grandi valori offensivi, si è sbloccato ed è tornato anche Duván Zapata, ma ha pochissima tenuta difensiva. Da qui all’apertura del mercato di gennaio, l’ha detto anche il presidente Cairo parlando proprio a margine della presentazione di Petrachi, il Torino dovrà capire e far capire che tipo di orizzonti può avere questa stagione: se sarà una stagione in cui esclusivamente guardarsi alle spalle ed evitare il rischio, o se può essere ancora una stagione con qualche progetto, con qualche velleità (non so quali, però con qualche velleità). E da lì dipenderà anche la possibilità di fare mercato.
Per cui questa partita, lo hanno detto tutti in casa Toro, è molto importante per dimostrare che c’è una reazione, che c’è un passaggio, che c’è anche una presa di coscienza del fatto che le cose fin qui sono state fatte in maniera insufficiente e negativa.

