Non c'è il tre senza il quattro. Juric al terzo esonero in appena un anno
L'ex allenatore granata al Toro si sentiva stretto e non corrisposto nelle proprie richieste.

Un quarto di campionato e dopo tre panchine saltate ecco che alla quarta (pare) manca solo l'annuncio.
Almeno questo è quello che arriva da Bergamo, dove il dopo Gasperini è ben distante dall'immaginato, con Juric che da novello Giotto, sta facendo rimpiangere il maestro ed ha già stufato una piazza solitamente ben disposta anche nei momenti di difficoltà.
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Juventus, Genoa, Fiorentina ed ora Atalanta, quattro squadre dove in estate si parlava e sognava in grande, naturalmente con obiettivi diversi, rapportati alle forze di ciascuno, ma comunque con grandi aspettative non solo delle rispettive tifoserie.
Vero che non erano solo rose, i bianconeri quasi costretti alla conferma di Tudor, che aveva raggiunto l'obiettivo richiesto (un posto in Champions) ma doveva essere un traghettatore; mentre a Firenze l'addio inaspettato di mister Palladino era stato compensato da un ritorno eccellente, quale era quello di Pioli.
Discorso non diverso si faceva nella Genova rossoblù, con Vieira confermato a grande richiesta (l'anno prima stesso discorso con Gilardino) e discorsi di parte sinistra della classifica.
Per tutte poi c'era un mercato che alla fine era ritenuto positivo, pur considerando che di problemi irrisolti ne esistevano, compensati però da arrivi al solito esaltati non soltanto grazie ad esborsi decisamente alti.
Quanto successo è sotto gli occhi di tutti, aggiungendo che non solo gli allenatori hanno pagato per risultati deludenti o giù di lì, ma che dire del benservito estivo a quel Giuntoli arrivato alla Juve da eroe/tifoso vincente, a quello al Genoa di Ottolini e l'uscita di un contestatissimo Pradé dalla Fiorentina?

Adesso è l'ora di Juric (pare), che dopo il triennio al Torino, sarebbe al terzo esonero in appena un anno; un anno fatto di risultati deludenti, distanti dalle aspettative delle Società che lo avevano assunto e da quelle dello stesso mister, che al Toro si sentiva stretto e non corrisposto nelle proprie richieste, ma che forse si è "allargato" troppo nel valutare se stesso e le proprie ambizioni.
Maurizio Vigliani

