header logo
Vagnati-Cairo

La Serie A guarda al mercato di gennaio, ma allo stesso tempo si prepara ad affrontare una stretta regolamentare destinata ad entrare in vigore proprio dalla successiva finestra dei trasferimenti. 

Urbano Cairo e Davide Vagnati
Urbano Cairo e Davide Vagnati

Il nuovo indicatore del “Costo del lavoro allargato”

Al centro delle nuove norme c’è l’indicatore del “costo del lavoro allargato”, un parametro che misura il rapporto tra il costo complessivo del lavoro e i ricavi dei diversi club di massima serie.

La proposta

Secondo quanto scritto da Il Messaggero, e riportato da Calcio e Finanza, dopo numerosi tentativi falliti di mantenere per il 2026 l’attuale soglia dell’80%, successivamente abbassata al 70%, durante il Consiglio Federale di lunedì scorso il direttore generale dell’Atalanta, Umberto Marino, ha appoggiato la proposta della Serie A di escludere gli Under 23 dal calcolo del nuovo limite. Una soluzione che avrebbe alleggerito sensibilmente i bilanci di alcune società, tra cui il Napoli, consentendo di ridurre il peso degli ammortamenti (come nel caso di Højlund).

I club a rischio

Il quotidiano evidenzia come il club partenopeo sia tra quelli maggiormente esposti al rischio di un blocco del mercato. Complessivamente, sarebbero sei le società in una posizione critica: Napoli, Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino e Genoa.

La FIGC ha accolto solo in parte la proposta

Dal conteggio, infatti, saranno sì esclusi gli Under 23, ma esclusivamente quelli eleggibili per la Nazionale italiana, escludendo quindi i giovani stranieri. L’intento dichiarato dalla Federazione è quello di incentivare i settori giovanili e non di facilitare operazioni di alleggerimento dei costi.

I rischi correlati

Molti club potrebbero essere costretti a realizzare plusvalenze già nel mercato invernale oppure a ricorrere a nuovi aumenti di capitale. Le difficoltà coinvolgono anche società che in passato avevano adottato una gestione finanziaria prudente.

Cosa succederà ora?

Entro il 30 novembre tutte le società dovranno inviare i bilanci aggiornati alla situazione del 30 settembre alla nuova Commissione di controllo, che li esaminerà prima del vaglio conclusivo della FIGC. Solo allora si avrà un quadro chiaro di eventuali altre società a rischio. La vera preoccupazione, però, è rivolta al medio periodo. Il Consiglio Federale ha approvato il nuovo manuale delle licenze nazionali: dalla sessione estiva del 2026 sarà obbligatorio rispettare i parametri economici UEFA. In caso contrario scatterà automaticamente il blocco del mercato.

Sostenibilità reale

La FIGC ha recepito le direttive europee, ma la UEFA, già a dicembre, potrebbe infliggere sanzioni economiche ai club che avranno superato i limiti consentiti. “In questo scenario - si legge su Calcio e Finanza - le società dovranno trovare un equilibrio reale e sostenibile, non solo formale”. 


💬 Commenti (7)