Acuto, Possamai, Terranova… i giovani influencer granata attaccano gli accontentisti del Toro. Hanno ragione?

 

Povero Urbano non si può stare mai tranquilli. Dopo aver preso un sacrosanto pareggio nel derby, dopo aver acceso un cero a San Paleari, dopo essere sceso negli spogliatoi a festeggiare, amaro fu il risveglio. Stavolta l’attacco è arrivato dai social, e più precisamente dai giovani granata che usano con abilità, bravura e mestiere il mezzo. Insomma per capirci fanno un sacco di follower, che li seguono fedelmente. Lorenzo Acuto e Max Terranova sono stati lapidari con il proprio seguito, basta accontentarci di un pareggio. Non vinciamo mai, un derby vinto in vent’anni non è più il Toro.  Non vinciamo due derby in una stagione dal 1994, Nedo Sonetti in panca, Rizzitelli e Pelé in campo. Molti di questi ragazzi non erano nemmeno nati. E ora cercano di ribellarsi alla mediocrità a cui questa Presidenza ci ha relegati. Si chiedono con veemente lucidità perché il Bologna si, il Como  e l’Atalanta pure, negli anni scorsi Lazio e Fiorentina, e noi no, mai. E avrete notato che non ho nominato Milan, Inter, Real Madrid. Insomma questi ragazzi non ci stanno ad applaudire il pareggio nel derby come unico risultato possibile, auspicabile. Matteo Possamai na fa una questione tecnica, di forza di squadra, inchiodando la società alle proprie responsabilità. Gli vengo in soccorso, la facciamo una bella ricerca? Una statistica? Magari se ne potrebbe occupare la Gazzetta dello sport, scherzo. Vogliamo vedere quanti derby ha vinto il Toro quando è arrivato dopo il dodicesimo posto, con la Juve tra le prime tre in campionato? Vi assicuro pochi, anche negli anni ottanta, o sessanta. Il Toro ha vinto, è stato il tremendismo, quando tremendismo erano Ferrini, Meroni, Pulici, Graziani, Lentini, Scifo, Cravero insomma piedi e tecnica. Magari un pò inferiori ai cugini, ma sul pezzo.

 

Per cui la mia risposta è chiara, si hanno ragione. Troppo facile dire a questi ragazzi non rompete e accontentatevi. Secondo me meglio apprezzare che ci sia qualcuno più giovane di noi che conserva l’idea, lo spirito, l'anima del vecchio Toro.