Torino Cremonese: l'analisi di Luca Marelli sull'episodio del mancato rigore
Al minuto 99 la partita poteva cambiare a causa di un tocco estremamente dubbio di Giovanni Simeone in area granata.

Torino Cremonese, minuto 99: la Cremonese si gioca il tutto per tutto su un calcio di punizione dalla destra: sale anche l'estremo difensore Emil Audero, ma la battuta di Zerbin viene respinta. L’attenzione si sposta subito su un presunto tocco di mano di Giovanni Simeone nell’area granata. Il check del VAR è rapido e Marinelli, completata la review, fischia tre volte decretando la fine dell’incontro.

Marelli: per me è calcio di rigore
"L'episodio nei minuti di recupero di Torino Cremonese; a mio parere si tratta di un calcio di rigore piuttosto chiaro. Sul calcio di punizione battuto dall'esterno destro interviene Simeone.
Come abbiamo potuto vedere si tratta di un pallone che viene definito aperto, nel senso che non ci sono avversari di fronte a Simeone ma il pallone arriva direttamente da un calcio di punizione di Zerbin da circa 20 metri di distanza".
Per quale motivo il Var non è intervenuto? La risposta di Marelli
“Io posso semplicemente azzardare una spiegazione, cioè che è stata considerata come una auto giocata, cioè un tocco con la spalla e poi il pallone che carambola sul braccio. A mio parere è una spiegazione che non ha ragione d'essere per un paio di motivi: primo, il pallone non arriva da un rimpallo ma arriva da 20 metri perciò Simeone aveva tutto il tempo di coordinarsi; il secondo motivo è che il braccio è largo e aumenta il volume corporeo, pertanto punibile”.

