Alessandro Buongiorno, 24 anni, è uno degli idoli della gente granata. E chi, in questi giorni, assiste agli allenamenti nel ritiro di Pinzoli, si è reso conto di come per lui l’affetto della gente è una cosa percepibile. Com’è giusto nei confronti di un ragazzo che vive il Toro da sempre. Ecco le sue parole da La Gazzetta dello Sport.

IL TORO – «Il Toro è famiglia: ci sono cresciuto come ragazzo, sono migliorato tanto grazie a questo club e al presidente Urbano Cairo come calciatore. Ho trovato una grande società, dei compagni fantastici e dei tifosi incredibili che, fin da subito, mi hanno fatto sentire una parte del tutto. E adesso lo è ancora di più».
NUOVO CAPITANO – «No, credo che la fascia resterà a Rodriguez. Mi fa super piacere, è giusto che oggi il capitano rimanga lui. Rodri è stato comprensivo verso di me dandomi la possibilità di leggere i nomi dei caduti il 4 maggio a Superga».
GRANATA A VITA – «Sarebbe una cosa bellissima. Come dico sempre, il Toro è e deve essere un punto di arrivo per tutti. Quindi se potessi giocare tutta la vita nel Toro sarebbe veramente bello per me».
L’ULTIMO ANNO – «Sono successe un sacco di cose… A livello personale ho maggiore consapevolezza. Un anno fa ero uno che provava a giocarsi le sue carte, ora mi sento molto più leader. Mi sento più responsabile, in grado di aiutare i compagni, di dare loro un consiglio. La squadra ha più sicurezza nel gioco. Siamo più uniti: si deve continuare su questa strada».
PIU’ ITALIANI CON BELLANOVA – «L’arrivo di Raoul ha consolidato molto il gruppo. É importante avere un’anima italiana, ma ancora più importante è avere un gruppo che capisca che cosa è il Toro, al di là delle nazionalità». (Calcionews24.com)


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