Mindset Granata
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“Noi siamo dolore e gioia. Noi siamo il Torino”

Nell'edizione di ieri, domenica 25 febbraio, de La Gazzetta dello Sport è stata pubblicata un'ampia intervista ad Alessandro Buongiorno redatta dal rinomato giornalista, politico, scrittore e regista Walter Veltroni. Tra i passaggi più significativi e discussi emerge quello in cui il numero 4 granata ha affermato: “Noi siamo dolore e gioia, siamo tragedia e festa. Noi siamo il Torino”. Queste parole hanno suscitato notevole eco all'interno dell'universo granata poiché trasmettono un profondo senso di identità e di appartenenza.

Alessandro Buongiorno

È degno di nota il fatto che questa affermazione provenga da un giocatore di soli 24 anni, il quale ha percorso l'intera trafila all'interno del settore giovanile del club granata, raggiungendo il ruolo di punto di riferimento in prima squadra. Tali parole dovrebbero essere scolpite sui muri degli spogliatoi, del Filadelfia o dello stadio Olimpico Grande Torino, poiché rappresentano non solo un'affermazione significativa ma incarnano anche la storia personale di chi le ha pronunciate. Buongiorno si è confermato ancora una volta come un giovane dalla mentalità vincente, una persona autentica con valori importanti.

È un vero gioiello che la società granata deve proteggere e valorizzare. La squadra guidata da Ivan Juric ha un obiettivo chiaro: raggiungere l'Europa. Un traguardo ambizioso e cruciale che può essere conquistato solo attraverso il costante impegno, il sacrificio e il duro lavoro. L’ultima frase pronunciata dal difensore classe 1999 dovrebbe diventare un vero e proprio "mantra" per Rodriguez e i suoi compagni: “Noi siamo il Toro”. Essere parte del Toro significa saper affrontare sia i momenti di gioia che quelli più impegnativi e difficili senza mai perdere la determinazione e la volontà di guardare avanti.

Roma-Torino

La sfida di questa sera contro la Roma sarà particolarmente importante per i granata che dovranno affrontare una squadra galvanizzata dal successo in Europa League contro il Feyenoord. Una squadra che però è reduce da 120 minuti giocati ad alta tensione emotiva e notevoli ritmi di gioco. Aspetto che va preso in considerazione e che i granata dovranno riuscire a trasformare in qualcosa che si riveli per loro un vantaggio. Per il Toro la partita contro i giallorossi è un'opportunità per poter continuare a lottare verso l'obiettivo prefissato, dimostrando sul campo la forza e la determinazione necessarie per raggiungerlo.  


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