Resurrezione Granata - di Djordy 64
Resurrezione Granata - di Djordy 64

Siamo al 4 Settembre e mancano, ora è ufficiale, 15 giorni all'inizio del campionato

Si partirà in quel di Firenze, trasferta tutt'altro che agevole, tralasciando la partita successiva con l'Atalanta che evoca ancora incubi in noi tifosi

Il Toro di Cairo finora sul mercato ha fatto qualcosa. Direi meglio che niente, e già molto meglio degli ultimi due anni, ma ci voleva poco. Vagnati finora ha lavorato molto bene e oltre a prendere tre rinforzi necessari di cui due richiesti da Giampaolo, si è riusciti nell'impresa di recuperare alla causa sia Sirigu che Nkoulou. Non è poco.

Il Toro beneficerà poi anche di alcuni rientri da prestiti, su tutti Iago Falque ma poi anche Segre e chissà se qualcuno tra i giovani De Luca, Rauti o Konè, oltre alla conferma mi auguro di Singo.

Ma tutto questo non basta. Mancano ancora i due vertici titolari del rombo di Giampaolo, quello basso , il regista e quello alto, il trequartista. Oltre a un centrale difensivo per sostituire i futuri partenti da scegliere tra Izzo, Lyanco e Djidji. Difatti per il bene dello spogliatoio e di Giampaolo oltre che per le casse, sarebbe bene fare le cessioni necessarie , a partire da Izzo ormai avulso del progetto di Giampaolo.

Ma quello che davvero preoccupa e serve più del pane è il regista, il vertice basso del rombo, quello dal quale dipende tutto il gioco di squadra del Mister.

A soli 15 giorni dall'inizio del campionato e con le amichevoli ormai alle spalle, non ci sarà più tempo per dei test, a meno di non programmarne uno in pochi giorni. Il Toro ha giocato due amichevoli, evidenziando discrete trame di gioco ma una lacuna che resta quelle del regista, ed è chiaro che con la Fiorentina non sarà una passeggiata.

E qui dipende da Cairo. Perchè un conto è riuscire a innestare un Torreira esperto e conosciuto dal Mister, un conto è innestare un giovane inesperto come Vera e un giocatore con l'incognità dell'età e della tenuta fisica come Biglia. Nel caso del giovane non c'è il tempo materiale per forgiarlo e integrarlo in tempo utile, in tal caso si sarebbe costretti a innestare l'anziano Biglia per un certo numero di partite, con l'incognita della tenuta.

La domanda è sempre la stessa: fatto 30 o fatto 29, Cairo farà 31 per una volta, o di nuovo come in passato il mercato si arenerà sul più bello, quando tutto pareva andare verso un innalzamento di asticella poi nei fatti mai alzata?

Torreira è la classica prova del nove per vedere se dopo 15 anni Cairo ha capito o se proprio non gliene frega nulla di far crescere un pò il livello di questa squadra. In passato per spiccioli non vennero presi Ghoulam, Kurtic o Ilicic o si rinunciò ai Zapata o ai Simeone e , soprattutto per anni si è giocato senza un vero regista o uomo di qualità in mezzo al campo. Si dice che i predecessori non chiedevano il regista; Giampaolo invece lo esige.

Poi può succedere che Torreira alla fine vada dove lo pagano di più, ma allora si acceleri per Vera e Biglia che con loro servirà più tempo. Il regista è fondamentale .

Cairo ha ora un' occasione per dimostrare, per una volta forse per la prima volta, che ha intenzione di far fare un salto di qualità alla squadra; cosa che non sarebbe difficile visto che lo scorso anno si è lottato per la salvezza. Anche arrivassero Torreira e Andersen o Ferrari , non è detto che il Toro poi raggiunga l'Europa ma , quantomeno, sarebbe un piccolo ma significatvo segnale verso la piazza, che chiede a gran voce e giustamente a Cairo , di mettere in vendita la società.

Non basta dire a parole che non si vuole vendere, bisogna dimostrare, con i fatti, che si vuole investire e programmare e far crescere finalmente un club come il Toro che non può marcire in eterno nella mediocrità.

Se non vuole o se non ci riesce è doveroso che metta il Toro sul mercato in attesa di chi può fare di più.

Attendiamo fiduciosi i prossimi fondamentali innesti per un Toro che partirà in salita, e non può farlo senza un motore.


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