Tramite il proprio profilo X (ex Twitter), Ziliani ha criticato aspramente l'operato di Urbano Cairo, evidenziandone le criticità e paragonando il suo ventennale percorso con quello di De Laurentiis.
La critica
Ziliani, è abbastanza chiaro: in 19 anni da presidente del Torino, Urbano Cairo ha condotto il club in un declino costante: zero trofei, poche apparizioni europee (solo per ripescaggi), e una mediocrità cronica. A confronto, De Laurentiis ha rilevato il Napoli dalla Serie C e lo ha portato a vincere 6 trofei e diventare una potenza europea. Altri club come Atalanta, Lazio, Roma e Bologna hanno saputo crescere e vincere, mentre il Torino resta impantanato, ignorando la sua gloriosa storia.
La vergogna senza fine del Torino di Cairo: un'altra indecorosa stagione, un povero allenatore dato in pasto alla folla e la storia del club e la passione dei tifosi ancora una volta calpestati.
Urbano Cairo è al comando del club granata da 19 stagioni: come De Laurentiis che a Napoli partendo dalla C è arrivato però a vincere 2 scudetti e a rendere il suo club una potenza. Il Torino invece per la tirchieria e la sciatteria del suo proprietario è sprofondato in un buco nero di mediocrità e anonimato che offendono non solo la storia, ma la leggenda del Grande Torino.
L'uso della stampa
Ziliani, successivamente, accusa Cairo, editore della Gazzetta dello Sport, di usare i suoi mezzi per deviare le colpe, spesso scaricandole sugli allenatori come Vanoli. Il risultato è un club immobilizzato dalla gestione avara e miope di un presidente che ha dimenticato cosa rappresenti davvero il Toro:
Sono passati 19 anni e Urbano Cairo non solo ha trasformato il Toro in una vacca frisona con la quale tutti sanno che banchetteranno, non solo tiene in ostaggio il club nella più avvilente pochezza, non solo non accenna a liberarlo e a restituirlo alla passione dei suoi milioni di tifosi: ma essendo nel frattempo diventato editore e proprietario di giornali, come la Gazzetta dello Sport, ha preso a usarli a mo’ di Istituto Luce per cantare alle folle le sue inenarrabili gesta e nel caso di rovesci e tracolli, che da vent’anni grandinano sulla testa dei tifosi, se ne serve per costruire alla bisogna il mostro, sbatterlo in prima pagina e additarlo al pubblico ludibrio come responsabile unico dello scempio in atto. Ultimo in ordine di apparizione: Paolo Vanoli.