Il ritorno di Gianluca Petrachi al Toro: tra memoria, dubbi e rilancio
Il ritorno di Gianluca Petrachi al Torino tra memoria, dubbi e speranze: non una minestra riscaldata, ma un possibile rilancio per il Toro.

Il vecchio nuovo

O il nuovo vecchio, sperando non sia una minestra riscaldata ma un'occasione di rilancio per due, ovvero Gianluca Petrachi e, naturalmente, il Toro.
C'ero anch'io il giorno della sua prima presentazione, in quella "latta" della Sisport spacciata per sala stampa; lui, Gianluca Petrachi, il Presidente Cairo ed il Direttore Rino Foschi, mentre fuori si contestava e le bombe carta rintronavano i timpani, facendo temere il peggio.
Il mercato dei “peones” e la finale playoff
La squadra era in B, la classifica pessima e pochi giorni dopo Rino Foschi salutò tutti, evidentemente poco felice dell'aiutante che si era trovato tra i piedi.
Il mercato di gennaio ce lo ricordiamo bene, quello dei "peones", presi dalla C o dal "dimenticatoio" del pallone, capaci però di arrivare alla finale play off, contro il Brescia, dove successe di tutto e si capì fin dai primi minuti dell'andata che il Toro "doveva" restare in B.
Cosa può dare oggi Petrachi al Toro
Adesso Gianluca è di nuovo al Toro, per riprendere un cammino che risollevi squadra ed animi, al di là della contestazione, visto che lui con quella non c'entra nulla e se saranno (anche) plusvalenze, vorrà dire che ha speso bene ed i risultati migliori di un decimo/undicesimo posto.
Personalmente temo sempre che i ritorni siano minestre riscaldate e portino a poco o nulla, ma bisogna sempre fare i confronti con il prima ed il dopo per giudicare; certo Petrachi non fa i miracoli, non vince le partite e non ha gli Hartono come datori di lavoro, però sa il fatto suo.
Certo, come tutti può sbagliare, ma il calcio non è una scienza e meno che mai esatta ed al Toro è ora di tornare a emozionare sul campo, smettendola però con il ritenersi ciò che non si può più essere.
Maurizio Vigliani

