Ludergnani: "Due scudetti in una stagione evento unico. Ridotto gap con la Juve? Vi spiego"
La conferenza stampa post-stagione del responsabile del settore giovanile granata

Il responsabile del settore giovanile del Torino, Ruggero Ludergnani è stato protagonista della conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata dove ha fatto il punto sulla stagione appena conclusa con la vittoria degli scudetti dell’Under 17 e 18. Ecco le sue parole riportate da TMW:
Sui due scudetti vinti
Vincere due scudetti nella stessa stagione è cosa unica e grande, ce ne stiamo rendendo conto solo ora. E' un lavoro che è stato iniziato quattro anni fa, mi spiace solo che ci si ricordi quando si vince.
L'anno scorso avete fatto il ritiro della Primavera con la prima squadra e quest'anno farete lo stesso. Quanto è importante?
Lo scopo è quello di formare giocatori per la prima squadra. Il lavoro fatto è importante e stare in contatto con la prima squadra è fondamentale.
Quanti di questi ragazzi che hanno vinto lo scudetto potranno diventare calciatori di Serie A?
E' impossibile dirlo, devono ancor lavorare tanto. Ora però devono imparare che questo è solo l'inizio. Ovviamente mi auguro che almeno due per squadra possano arrivarci.
Il Robaldo quando sarà pronto?
Idealmente da gennaio 2026 saremo tutti lì. Adesso due campi sono già pronti e possono essere utilizzati. Gli atri dovrebbero essere pronti in autunno quindi anche altre tre categorie potranno allenarsi al Robaldo.

Quali saranno gli allenatori della prossima stagione?
Come ho già avuto modo di dire, mi è spiaciuto dover sollevare dall'incarico Tufano e poi con i miei collaboratori ci siamo presi i rischio di cambiare. Ma è importante che gli allenatori lavorino insieme e collaborino. Partiremo con gli allenatori che ci sono.
Che percorso avete pensato per accompagnare i giocatori che se lo meritano ad esordire e poi a giocare in prima squadra e magari in Serie A?
E' una bella domanda, ma è difficilissimo rispondere. Abbiamo una grandissima responsabilità e ragazzi devono crescere fisicamente e mentalmente e poi tanto conterà il percorso che si penserà anche con il direttore sportivo della prima squadra.