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Gianpaolo Calvarese
Gianpaolo Calvarese

Torino-Genoa, moviola: Bonacina dirige con equilibrio. Nessun rigore su Maripán, corretti i cartellini

Seconda presenza stagionale in Serie A per Kevin Bonacina

Dopo l’esordio stagionale in Napoli-Cagliari, Kevin Bonacina è tornato a dirigere una gara di Serie A nella sfida tra Torino e Genoa. Per il fischietto bergamasco classe 1993 si è trattato del quarto incrocio con i granata su un totale di sette direzioni nel massimo campionato italiano.

Una gara corretta ma spezzettata: 23 falli fischiati

Nel complesso, Bonacina porta a casa una prestazione positiva, in una partita tutto sommato corretta ma ricca di interruzioni.
Il direttore di gara ha fischiato 23 falli complessivi – dieci nel primo tempo e tredici nella ripresa – che hanno contribuito a rendere il gioco a tratti frammentato.

Cartellini e decisioni: metro di giudizio coerente

Il match si apre con un giallo corretto a Frendrup per un fallo su Asllani nei minuti iniziali. Stesso metro di giudizio a metà primo tempo, quando Casadei viene ammonito per un intervento irregolare su Masini.

Torino Genoa, Maripan man of the match
Torino Genoa, Maripan man of the match

Torino Genoa: nessun rigore su Maripán: decisione giusta

Poco prima dell’intervallo, proteste per un possibile rigore su Maripán, ma Bonacina lascia proseguire. La scelta si rivela corretta: il portiere del Genoa, Leali, anticipa nettamente il difensore granata prendendo pienamente il pallone sugli sviluppi di una punizione calciata da Asllani.

Ripresa equilibrata: corretti anche gli ultimi cartellini

Nel secondo tempo, Bonacina mantiene lo stesso equilibrio. Arriva subito un giallo per Ekhator dopo un fallo su Coco: intervento in ritardo, sanzione giusta.
Poco dopo, anche Vlasic finisce sul taccuino per un fallo simile sul giovane classe 2006 del Genoa, pochi minuti prima della sua sostituzione.

Bilancio finale della direzione arbitrale

Nel complesso, Bonacina gestisce con coerenza e controllo una gara senza episodi controversi di rilievo. Nessun rigore negato, cartellini corretti e comunicazione chiara con i giocatori: una prova positiva per l’arbitro lombardo, che conferma la sua crescita nella massima serie.


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