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Alfredo Pedullà
Alfredo Pedullà

Il noto insider di mercato Alfredo Pedullà ha commentato la partita tra Torino e Milan terminata per 2 a 3 in favore dei rossoneri. Ecco le sue parole riprese dal suo canale YouTube.

pulisic lazaro coco casadei

La prima frazione di gara

Il primo tempo è iniziato complicato. Il Milan ha subito un errore grave di Tomori che ha permesso a Vlasic di segnare. Il raddoppio è arrivato con un gran diagonale di Zapata. Quando la partita si mette così e sei già 2-0 dopo pochi minuti, serve subito un episodio per rientrare. L’episodio lo ha creato Rabiot con un gol straordinario, che entrerà probabilmente nella galleria dei migliori gol del campionato.

Il secondo tempo

Nel secondo tempo il Milan ha arrembato. Israel ha compiuto due grandi parate, ma la squadra ha preso possesso della metà campo del Torino. Allegri ha fatto la mossa giusta: al 21’ del secondo tempo ha tolto Bartesaghi, inserito Saelemaekers a sinistra e sfruttato le condizioni fisiche di Pulisic. Il bello è che Pulisic entra e al primo pallone fa gol, portando il Milan sul 2-2 con la difesa del Torino scoperta. Israel, questa volta, non è riuscito a respingere il tiro ravvicinato.

Un Toro mediocre

Il Torino non è una squadra grande né piccola; da anni vive una mediocrità strisciante. 

Sulla partita del Torino

Il Torino ha disputato un primo tempo corretto, giocando con attenzione. Il problema è che, quando sei sopra di due gol e alla fine perdi 2-3, restano inevitabilmente tutti i rimpianti. Probabilmente Zapata, finché ha avuto energie, ha cercato di fare il suo, Adams ha tentato di essere un partner affidabile, e Pedersen è stato convincente. 

Poi Baroni ha inserito Casadei, ma la squadra era ormai mentalizzata a restare dietro la linea della palla. Quando subisci una doppia rimonta, che poi diventa tripla con tre gol incassati, riaccendere il motore non è semplice per nessuno. La reazione del Torino alla ricerca di un ipotetico 3-3 è stata molto blanda: la squadra era ormai scarica e ha cercato di resistere fino a dove ha potuto.

La società deve porsi domande

Purtroppo, questa stagione rientra nella tendenza delle ultime 15-16 annate del club. Da questo punto di vista, la proprietà dovrebbe porsi delle domande e cercare risposte, senza incolpare sempre gli allenatori. Ma al Milan, naturalmente, questa riflessione non interessa.


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