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Le pagelle - di Sandro Mellano
Le pagelle - di Sandro Mellano

Le pagelle di Bologna-Torino

Il Torino porta a casa un buon punto su un campo difficile. Partita prevalentemente di contenimento con pochi lampi offensivi.

La difesa

Bologna Torino, Alberto Paleari
Bologna Torino, Alberto Paleari

Paleari: confermato dopo i miracoli di domenica, anche stasera conferma di essere molto affidabile. Alcune parate di grande livello. Sarà difficile rimandarlo in panchina. (7)

Tameze: viene proposto per la terza partita di fila come difensore destro, commette alcuni errori e si prende un cartellino giallo che tende molto all’arancio. Partita nel complesso non sufficiente. (5,5)

Maripàn: è sempre più leader della difesa e, in assenza di Zapata, anche della squadra. Tenta di bissare il gol della partita col Genoa, ma il suo colpo di testa è troppo debole per impensierire il portiere avversario. (6,5)

Coco: la prima palla che tocca la regala agli avversari, poi gestisce bene gli attacchi del Bologna. Partita sufficiente. (6)

Il centrocampo

Cesare Casadei e Manu Kone
Cesare Casadei e Manu Kone

Pedersen: questa sera si dedica molto di più alla fase difensiva con un discreto risultato, nelle poche proiezioni offensive commette i soliti errori di precisione. (6)

Casadei: questa partita sembra restituirci il giocatore sul cui futuro sono in tanti a scommettere. Molto solido nel contenere le offensive avversarie ,ma anche qualitativamente bravo negli inserimenti. Quando riuscirà a realizzare qualche gol diventerà un centrocampista di grande livello. (7)

Ilic: Baroni gli concede l’ennesima opportunità per dimostrare le sue indubbie qualità. Complessivamente non demerita, con buoni rientri e alcuni palloni giocati bene, su tutti un bel passaggio per Casadei. Però resta sempre l’impressione che possa dare molto ma molto di più. (6)

Gineitis: secondo me, questa sera, il peggiore del Toro. Sbaglia tanti palloni e commette troppi falli. Decisamente in calo rispetto alla scorsa stagione. (5)

Lazaro: da brividi le due occasioni nelle quali prima Zortea e poi Orsolini lo saltano come un birillo poi, in difesa, se la cava mentre è praticamente assente in attacco. (5,5)


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