Borghi-Pastore-Biasin
Credits: Cronache di Spogliatoio

Nell'ultima puntata di "Fontana di Trevi", format di Cronache di Spogliatoio, il giornalista Giuseppe Pastore ha parlato della stagione del Torino: ecco le sue parole.

Pastore sul 4 maggio

Faccio i complimenti al Torino, che è un popolo ingrigito dalla vita, da questi campionati tutti uguali, ma che ha ancora la voglia e la passione di ritrovarsi tutti gli anni, a quell'ora sotto la sede dov'è stato fondato il Torino e fare una marcia di 10-15mila persone, ribadire che ci sono.

Mi sono messo nei loro panni, di un bambino che tifa Torino e che travolta dalla noia, dalla sfiducia, dall'insoddisfazione dei padri, dei fratelli maggiori, dagli zii e dai nonni nonostante ciò ha un motivo per ricordare a sé stesso cosa vuol dire tifare Torino. Un abbraccio ai tifosi granata che vivono ancora una volta un finale di stagione malinconico e non vedono l'ora che arrivi l'estate.

Cairo
Urbano Cairo

Pastore sulla gestione Cairo

Uno degli argomenti utilizzati per difendere la gestione Cairo è che tutto sommato ha stabilizzato il Torino in una classifica che lo tiene a riparo dai rischi, anche se 5 anni fa è stato lì per retrocedere.

Le mancate sliding doors

Il discorso è proprio di principio: adesso è Zapata, ma tutti gli anni il Torino ha la sliding door e ti vende Bellanova, ti vende Buongiorno, adesso venderà Ricci. E intanto ti passa l'Atalanta, il Bologna ed adesso anche il Como. Passano le stagioni, gli inverni e vedi le speranze che spariscono sempre di più. Questa è la tomba dell'amore.

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