Del Rosso

Baroni firma col Torino, ma perde un elemento chiave del suo staff. Un nome che sponda Lecce era diventato familiare anche per un curioso soprannome: “l’uomo dei fax”, per il via vai dei fogli che circolavano in panchina per orientare le decisioni durante la partita.

Negli ultimi anni, una figura simile è sempre mancata sponda Torino, sebbene tutto facesse pensare che questo potesse essere l'anno buono per una svolta: ma nel Toro che verrà, al posto di vice-allenatore ci sarà Leonardo Colucci e non Fabrizio Del Rosso. Il motivo? Il Lecce ha “opzionato” quello che diventerà presto a tutti gli effetti il vice di Di Francesco.

I motivi del ritorno nel Lecce

Alla base del ritorno di Del Rosso c’è il legame umano e professionale costruito con la società durante il biennio salentino. Un rapporto di stima reciproca che ha prevalso persino sull’ambizione di lavorare in club più blasonati. Ma c’è anche una consapevolezza nuova: oggi il Lecce è visto come una realtà solida, capace di progettare a lungo termine e di garantire continuità a chi lavora nel Salento.

Marco Baroni, Torino Fc
Marco Baroni, Torino Fc

L'area mercato granata, dunque il presidente Cairo e Vagnati, si sono lasciati sfuggire, o comunque non hanno dato peso all'importanza di un elemento così valido nello staff di Baroni.  

A Lecce esultano. L'importanza di Del Rosso, ad esempio, viene sottolineata a livello locale da PianetaLecce, che lo vede come “l'acquisto più importante dell'estate”. Lo stesso direttore di Sportitalia Michele Criscitiello ha deciso di commentare la notizia parlando addirittura di "un danno non indifferente!” fatto al Torino di Cairo, ma perché tutto ciò?

Ma perché Del Rosso è così importante per il Lecce?

Su PianetaLecce, lo definiscono uno “stratega della fase difensiva. Basti pensare che il Lecce neopromosso, che giocava si con Umtiti ma anche con Gendrey, Baschirotto e Gallo alla prima esperienza in A, ha subito solo 46 gol”. 

Il suo ritorno ha un obiettivo preciso: integrare la filosofia offensiva di Di Francesco con una maggiore solidità in fase di non possesso. Rendere il Lecce meno vulnerabile sulle imbucate centrali, alzare l’efficacia del pressing, migliorare l’occupazione degli spazi e le letture difensive. E poi, aspetto tutt’altro che secondario, curare con precisione chirurgica le palle inattive: basti ricordare il Baschirotto goleador del suo primo anno in A, capace di segnare quattro reti  (anche questo frutto di uno studio metodico e puntuale).


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