Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso

Quali saranno le prime parole che dirai ai giocatori?

"Di dirci le cose in faccia, di voler creare ina famiglia. In campo le difficoltà ci sono in qualsiasi momento e se non si fa una corsa in più diventa dura, in questo momento dobbiamo riuscire a cambiare questo aspetto. Dobbiamo dirci anche le cose che non vogliamo sentire, solo così si può crescere".

Cosa ha pensato vedendo la gara con la Norvegia?

La pressione la porta la maglia azzurra, siamo la Nazionale che ha vinto quattro Mondiali e restare due volte fuori dalla fase finale è un peso. Dobbiamo essere bravi a reagire. La gara con la Norvegia l'ho vista, è stata una gara difficile. Loro andavano 3-4 volte più forti di noi, alcuni nostri giocatori venivano da una sconfitta forte in Champions e in quel momento non abbiamo avuto la loro forza.

Su cosa sarà intransigente?

Se non vedo calciatori che vanno a 100 all'ora... Bisogna far parlare il campo, bisogna stare lì e andare a mille all'ora. Per me quando l'allenamento inizia bisogna pedalare, andare. La squadra deve lavorare con serietà e impegno, poi a ciò che succede fuori dal campo non do importanza. Non posso fare il sergente di ferro o il poliziotto, ma quando un giocatore si allena deve andare sempre a mille allora.

Che lezione di vita dai ai tuoi concittadini?

"Io non devo dare lezioni di vita. La Calabria è una terra bellissima e dico ai giovani di seguire la strada giusta, quello dello studio e del fare le persone perbene. Speriamo di far parlare la nostra terra anche per cose positive perché è una terra incredibile".

Ha avuto tempo di emozionarsi?

Sinceramente no, subito pensieri e responsabilità. Tanto stress e voglia di fare. Io posso promettere solo impegno e passione, voglio entrare nella testa dei giocatori. Dobbiamo parlare come un noi, non come un io. Poi sugli aspetti tecnici e tattici i giorni sono pochi, starà a noi fare meno danni possibili. La cosa più importante sarà tirar fuori dai calciatori voglia, entusiasmo e senso di appartenenza.

C'è Acerbi tra i 35 giocatori sentiti?

No, non ho parlato con lui. Acerbi sta dando tanto al calcio, si è parlato tantissimo ma non è una problematica che ha toccato me. Da parte mia le scelte però sono diverse: nulla contro Acerbi ma non l'ho chiamato, anche se c'è rispetto e stima. Ho chiamato giocatori più giovani che in questo momento credo ci possano dare una mano.


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