Gabellini: "Cresciuto molto grazie al Toro. Vi racconto un episodio"
Le parole del giovane attaccante granata sul canale ufficiale del club

L'attaccante granata classe 2006 Tommaso Gabellini è stato protagonista dell'ultimo video Forever Forward apparso sul canale ufficiale YouTube del Torino. Ecco le sue parole.
Cosa vuol dire essere giovani nel calcio
Essere giovani significa tanto perché hai tanto responsabilità sia fuori dal campo che dentro al campo. Non ti puoi permettere di sbagliare proprio perché sei giovani e si aspettano tutti tanto da te, sia il mister che gli altri. Non è facile perché comunque si è giovani e non si hanno tante conoscenze.
Ci sono tante difficoltà che possono essere quelle di ambientarsi o non riuscire a dare il massimo, ma fa parte del gioco e bisogna avere la personalità per dare il massimo ed arrivare al proprio obiettivo.
Si sente cresciuto?
Mi vedo molto cresciuto fuori dal campo ma anche dentro il campo. Mi vedo cresciuto anche nell'aspetto fisico, mentale, caratteriale, grazie soprattutto al Toro ed a me che sto dando tanto per questa società.
Sicuramente sono cambiato tanto anche come persona perché mi vedo non più un ragazzino ma un ragazzo che sta crescendo sempre di più al meglio. Ma ho tanto ancora da migliorare e spero di farlo a meglio.
Quando ha capito che era una cosa seria
Un episodio? Quando un giorno tornai dall'allenamento con il Cesena, la mia vecchia squadra, mi misi a tavola con mio padre e mi disse: “Tommy andiamo al Toro”. Io inizialmente non capì, poi mi ha spiegato meglio ed ho capito che il Torino aveva interesse nei miei confronti ed è cambiato tutto.

Persone importanti
Persone ce ne sono tante. Se devo sceglierne una, direi mio padre perché è stato lui che mi ha dato la notizia e mi è sempre stato di fianco, aiutato e tirato le orecchie. Mi ha fatto sempre restare umile senza fare il fenomeno. Mi ha insegnato tanto e continua a farlo.
Gli errori
Ce ne sono, ma se devo sceglierne uno dico una giornata dell'anno scorso: ero in Primavera, sotto età e dovevo giocare una partita da titolare. Lo sapevo da una settimana, ma la mattina della partita avevo il pullman alle 10, la sveglia diciamo non suonò o suonò in ritardo ed io mi presentai con dieci minuti di ritardo. Da lì il mister, com'è giusto che sia, ha deciso di non farmi giocare. Adesso metto almeno 5-6 sveglie per non rischiare.
Un consiglio ai giovani?
Direi di avere tanti obiettivi, soprattutto difficili. Di guardare i grandi, ispirarsi a loro fuori e dentro il campo.