Si è spento questa mattina all’ospedale di Senigallia (Ancona), per un attacco cardiaco improvviso, la storica firma di Repubblica. Nato nel 1945 a Milano, ha scritto pagine memorabili sullo sport e l’Italia
È morto questa mattina all’ospedale di Senigallia (Ancona) Gianni Mura, maestro del giornalismo italiano. Fatale un attacco cardiaco improvviso. Nato a Milano nel 1945, ha scritto pagine memorabili dello sport e sull’Italia degli ultimi decenni. Dopo i primi passi da giovanissimo alla Gazzetta dello Sport, è stato una delle storiche firme di Repubblica per oltre 40 anni. Oltre al calcio, è stato uno dei più grandi a raccontare il Tour de France.
Nel 2007 scrisse il suo primo romanzo “Giallo su giallo”, vincitore del Premio Grinzane. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha fatto pervenire a Repubblica un messaggio di condoglianze a nome dello sport italiano.
(fonte: Sky Sport)
Se ne va uno delle ultime grandi penne dello sport, RIP.
Mi dispiace molto, ottimo giornalista della scuola dell’altrettanto grande Gianni Brera.
Una firma del vero giornalismo sportivo e non, sempre chiaro obiettivo e trasparente, che purtroppo se ne va.
Riposa In Pace, Gianni.
Una delle ultime grandi penne dello sport, ormai ce ne sono ben pochi, corretto, imparziale e sopratutto competente. RIP
Qualche sera fa su Rai sport hanno trasmesso la replica di una trasmissione interamente dedicata al Toro dello scudetto ’76. In studio c’erano Pecci, Zaccarelli e Claudio Sala, oltre a Gianni Mura. Immagino che l’abbiate vista. Tra i tanti filmati, ricordi, interviste, c’è stato il momento in cui Mura affettuosamente rimproverava il Poeta di segnare poco per troppo altruismo. Era suo grande estimatore dai tempi del Monza, e ricordava come in quel Toro giocassero in pratica tre registi, tutti presenti in studio. Belle cose…