Oggi in esclusiva l’intervista a Giovanni Zichella, per molti anni allenatore nelle giovanili del Toro. Inoltre si è seduto sulle panchine professionistiche di Teramo, Feralpisalò, Chieri, Avellino e, infine, Chiasso. Quest’ultimo impegno lasciato dal tecnico dopo pochi giorni a causa di condizioni che non permettevano di continuare il rapporto.
Ci tengo molto a ringraziare mister Zichella per la sua gentilezza e disponibilità.

Buongiorno Sig.Zichella. Il Toro mercoledì ha passato il turno di Coppa Italia contro il Lecce, trovando la prima vittoria stagionale. Ma sul piano del gioco la squadra fatica e non convince ancora. Secondo lei quali sono le problematiche che stanno riscontrando mister Giampaolo e i suoi giocatori? E come se ne esce? 

Ho visto la partita mercoledì di Coppa Italia con il Lecce in televisione, dobbiamo subito precisare che se pur di fronte si trovava una squadra di serie B, era composta da ottimi calciatori a livello singolo, messa in campo bene e con una buona dose di personalità nel giocare la palla, quindi non un confronto semplice. Un’altra considerazione da fare, nelle ultime stagioni, il Torino arriva da cinque anni con Ventura e negli ultimi due con Mazzari con la difesa a cinque, con solo Mihajlovic che giocava a quattro, quindi la cultura e le scelte dei calciatori venivano fatte tenendo conto di caratteristiche della difesa a tre; detto questo, se prendiamo un allenatore con le caratteristiche di Giampaolo bisogna dargli tempo, quanto non lo so, oppure il Mister decide, come ha fatto nella partita con il Lecce, negli ultimi 20’ della partita di mettersi a tre dietro.

Mercoledì contro il Lecce ha esordito in maglia granata Amer Gojak. Quali sono state le sue prime impressioni in merito a questo calciatore? 

Dare un giudizio definitivo su un calciatore, dopo aver solo visto una partita, e nemmeno dal vivo non me la sento, ho visto un calciatore con una base tecnica, che può fare il trequartista ma anche la mezzala all’occorrenza, e poi è appena arrivato in Italia, diamogli un po’ di partite prima di giudicarlo.

Quanto influisce sul gioco e sui risultati il fatto che la società granata non abbia comprato un regista, ruolo di grandissima importanza nel gioco di Giampaolo, durante la sessione estiva di calciomercato? 

Non solo nel gioco di Giampaolo è fondamentale avere un regista, tutti i sistemi di gioco se dispongono in rosa di un mediano con qualità importanti ne traggono vantaggi, poi ci sono Rincon e sono convinto che tra po’ tutti parleranno in modo positivo di Segre, ma penso che il Torino durante la sessione estiva, prima che del mediano, avesse bisogno almeno di un difensore centrale con esperienza della difesa a quattro, perché N’Koulou è uno dei difensori centrali più bravi (l’abbiamo visto in Italia sempre a tre), Bremer  e Lyanco questi ultimi due mi soddisfano molto quando giocano a tre e infine Izzo, che è un calciatore “battezzato”, come si dice in gergo. Il suo ruolo è quello di centrale a destra in una difesa a tre. Da allenatore, quando mi si dice che si vuole prendere un calciatore che per la difesa può fare tutti i quattro ruoli della difesa, storco il naso, proprio perché alla fine farà tutto ma solo sufficientemente (Izzo può fare il terzino o il centrale a quattro, ma la sua resa non sarà mai come terzo di difesa a tre). 

Molti giornalisti, tifosi e addetti ai lavori definiscono il Toro un "cantiere aperto”. Secondo lei quando finirà la fase di rodaggio e si inizierà a vedere la squadra giocare in linea con la filosofia e le idee di mister Giampaolo? 


Prima cosa per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, Giampaolo ha bisogno di risultati, senza quelli sarà difficile. Ricordo al suo primo anno al Sampdoria abbiamo giocato un’amichevole estiva con il Feralpisalò vincendo 2-0, poi tutti abbiamo visto cosa ha fatto alla Samp, quindi ripeto il concetto: se continua con questo nuovo sistema di gioco 4-3-1-2 ci vuole tempo, ma contemporaneamente deve fare risultato, ma più che altro per avere credibilità verso i suoi calciatori, oppure ritorna al passato con la difesa a tre, con il lavoro già impostato e che non vuol dire non essere ai tempi e che non si possa giocare bene e divertire il popolo granata.


 Quale ritiene debba essere l’obiettivo stagionale del Toro? 

Gli obiettivi che si sono prefissati sinceramente non li conosco, considerando la rosa del Torino, penso che sia per una salvezza molto tranquilla e ogni tanto la domenica togliersi qualche soddisfazione...

Giovanni Goria


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