Come giocherà il nuovo Torino di Baroni? Modulo e probabile formazione
L'analisi del nuovo corso dei granata: dal modulo alle idee tattiche del nuovo mister

Giovedì 5 giugno a Torino è iniziata l'era di Marco Baroni. Il tecnico, dopo un anno alla Lazio, ha firmato con i granata un contratto biennale con opzione per una terza ulteriore stagione. Ma come giocherà il nuovo Toro? Andiamo ad analizzare la Lazio costruita dal tecnico toscano la scorsa stagione.
Come giocava la Lazio di Baroni
La squadra di Baroni ha adottato un modulo 4-2-3-1, basato su una costruzione ordinata dal basso, una difesa solida e movimenti offensivi dinamici.
Costruzione dal basso: Il playmaker Nicolò Rovella si abbassava sulla linea dei centrali Gila e Patric per formare un triangolo utile a gestire il possesso e far salire la squadra. Questo permetteva ai terzini, soprattutto a Nuno Tavares sulla sinistra, di avanzare e creare superiorità sulle fasce.
Movimenti offensivi: Gli esterni Isaksen e Zaccagni beneficiavano degli spazi creati dai terzini alti e si muovevano liberamente. Guendouzi si inseriva centralmente, mentre Zaccagni cercava spesso il tiro a giro dalla sinistra. Castellanos, punta centrale, si allargava per aprire varchi, favorendo le incursioni dei compagni.

La Lazio puntava dunque su velocità nei passaggi e fluidità nei movimenti per mantenere un ritmo offensivo alto e creare frequenti occasioni da rete.
Fase difensiva della Lazio
La Lazio di Baroni ha adottato una marcatura a uomo combinata a un pressing alto e aggressivo. L'obiettivo è stato quello di recuperare il pallone il più vicino possibile all’area avversaria, sfruttando l’intensità per forzare l’errore del rivale. Questo sistema, però, ha anche comportato notevoli rischi: se gli avversari riescono a girare velocemente il gioco o a cambiare lato con precisione, la squadra può trovarsi sbilanciata e in inferiorità numerica in fase difensiva.