Cosa aspettarsi da una squadra di "scarti"? Ma il responsabile è uno solo
L'ambiente granata non ne può più, i giocatori non hanno grinta, la società non esiste.

Il Torino Fc sta morendo, anno dopo anno. Ce ne siamo accorti tutti, tranne uno.
Urbano Cairo non si rende conto di quello che sta accadendo o, cosa più preoccupante, non gliene importa un bel niente. Il Presidente rilascia dichiarazioni roboanti ("Toro continua così, ho buone sensazioni ma non esaltiamoci") unicamente quando la squadra non perde, salvo poi incappare in pessime figuracce, infatti le sue parole vengono immediatamente sconfessate con tanto di 3 deliziose pere subite contro l'Atalanta.
I cinque gol contro l'Inter e i tre contro l'Atalanta non sono un caso, sono il frutto di una programmazione inesistente, sono il frutto dell'ennesima campagna acquisti condotta puntando sui giocatori che hanno fallito coi rispettivi club. E tutto questo viene ripetuto anno dopo anno; basta analizzare la rosa del Torino per averne conferme:

Israel: secondo portiere dello Sporting Lisbona;
Masina: non voglio infierire…ma non può giocare in Serie A;
Maripan: lento che peggio non si può, ma nella rosa di una società che punta al 10° posto può starci;
Coco: scarso, non ci sono altri aggettivi;
Ismajli: mediocre, ricordiamo che lo scorso anno è retrocesso con l'Empoli;
Sazonov: faticherebbe anche in Serie B; il nostro ds, oltre ad averlo acquistato, ha erroneamente inserito la mail nella trattativa con il Getafe;
Pedersen: faceva la riserva nel Sassuolo;
Lazaro: una riserva in quasi tutte le squadre in cui ha militato;
Dembele: giocatore da Serie B;
Nkounkou: chissà se lo vedremo in campo, per ora basta leggere il suo curriculum per apprendere che l'unica stagione positiva l'ha disputata nella serie cadetta;
Biraghi: arrivato a Torino come terza scelta della Fiorentina, e si vede;
Ilkhan: pagato 4,5 mln, non li vale infatti non gioca con nessun tecnico;
Ilic: errore di Juric, che lo ha fortemente voluto. Indisponente, irritante;
Vlasic: strapagato, non vale quanto speso, mai decisivo;
Anjorin: retrocesso con l'Empoli, fisicamente fragile, infatti non gioca mai;
Casadei: acerbo, poco incisivo. Anche in questo caso, a meno di miracoli, investimento spropositato;
Tameze: può fare panchina, ma almeno ci mette impegno;
Gineitis: con Baroni è sparito dai radar. Il tecnico gli preferisce Ilic. Inspiegabile;
Aboukhlal: altro “colpo” di Vagnati probabilmente sbagliato;
Simeone: forse è l'unico acquisto azzeccato degli ultimi anni;
Adams: la brutta copia di quello visto nella scorsa stagione, è nervoso e scuro in volto dopo aver perso il posto da titolare;
Ngonge: scarto del Napoli, giocatore mediocre;
Zapata: purtroppo dopo l'infortunio non sembra più lo stesso, ricordiamo che è stato proposto al Torino mentre il Presidente stava vendendo Buongiorno all'Atalanta.