Compagnoni: “Il Torino è da decimo posto, non di più”
Maurizio Compagnoni (Sky Sport) analizza il Torino di Baroni: “Squadra da metà classifica, nel limbo da anni”. Il futuro del tecnico resta incerto.

Il Torino nel limbo: “Non so quanto rischi Baroni, ma il Toro è questo” — l’analisi di Compagnoni
Le parole di Compagnoni che fanno discutere
Maurizio Compagnoni, voce storica di Sky Sport, ha espresso un giudizio netto sul momento del Torino FC:

“Non so quanto rischi Baroni, ma il Torino è questo. È una squadra da undicesimo o decimo posto. Non è una cattiva squadra, ma ce ne sono almeno dieci migliori, come nelle ultime stagioni. Puoi mettere chi vuoi in panchina. Ok, magari lo esonerano, ma cosa pretendono da questa squadra? Sta lì, nel limbo, ed è così da anni”.
Parole dure ma realistiche, che riflettono il sentimento diffuso tra molti tifosi granata, stanchi di vedere il Toro stabilmente a metà classifica.
Un Toro senza identità?
L’analisi di Compagnoni tocca un punto cruciale: il Torino non è né una squadra da retrocessione né una da Europa.
Un limbo frustrante, che si ripete ormai da stagioni.
Come dimostrano le classifiche a confronto delle ultime stagioni, il posizionamento granata resta invariato, oscillando sempre tra il 9° e il 12° posto.
Ma davvero il problema è solo l’allenatore?

Baroni a rischio? Il vero problema è strutturale
La panchina di Marco Baroni sembra traballare dopo un avvio di stagione altalenante, come riportato anche nel nostro approfondimento su Torino, Baroni a rischio esonero.
Tuttavia, come sottolinea Compagnoni, il cambio in panchina non risolverebbe tutto.
Il Torino manca di:
- continuità nei risultati,
- personalità nei momenti chiave,
- e soprattutto una visione tecnica chiara e duratura.
Negli ultimi anni, i cambi di guida tecnica non hanno portato la svolta sperata. Il club si ritrova sempre nella stessa zona di classifica, con un rendimento mai brillante.

I tifosi chiedono di più
Il popolo granata è stanco di accontentarsi. Dopo anni di “stagioni anonime”, servirebbe un progetto chiaro e ambizioso.
Come ricordiamo spesso su CuoreToro, la storia del club non è fatta per vivere nel “limbo”: il Toro deve tornare a essere protagonista, non solo sopravvivere.
Conclusione: cambiare Baroni o cambiare mentalità?
Esonerare Baroni può servire solo se dietro c’è un progetto solido, una visione diversa di cosa deve diventare il Torino.
Finché la società non alzerà l’asticella — a livello tecnico, economico e identitario — resteremo in quella “zona grigia” di cui parla Compagnoni.
Il Toro non è solo questo: ma per dimostrarlo serve coraggio.