Lo stop del campionato, la contesa sulla ripresa degli allenamenti: il calcio si ferma, ma i presidenti continuano a progettare il futuro. Di tutto questo e dell'emergenza coronavirus ha parlato Urbano Cairo, presidente del Torino, che a La Stampa spiega: "Se penso che nell’assemblea di Lega del 10 marzo c’era ancora chi parlava di allenarsi e di tornare a giocare, è logico che si sia perso tempo. Quei discorsi, a risentirli ora, sembrano lunari. Io lo dissi subito ‘se non prendiamo decisioni drastiche, anche spostare i tifosi contribuirà ad aumentare esponenzialmente i contagiati’".

SULLA LEGA - "Questa emergenza ci ha compattato, c’è più unità di prima. Molti falchi sono diventate colombe anche se è rimasto qualcuno che vuole fare il fenomeno, che rompe il fronte per avere vantaggi. Furbizie, atteggiamenti di piccolo cabotaggio. Non è il momento".

SU LOTITO E DE LAURENTIIS - "Loro in direzione opposta? Lo chieda a loro. Solo, mi sembra una follia sostenere una tesi sulla base dei dati del contagio. Dire “la mia regione non ha problemi” con una situazione così in evoluzione è una frase infelice. Poi esplode il virus a Fondi e allora…".

SUGLI ALLENAMENTI SETTIMANA PROSSIMA - "Intanto ci sono almeno 16 società che non la pensano così".

SU LAZIO E NAPOLI - "Perché hanno rotto il fronte? Immagino per interessi sportivi. Forse per avvantaggiarsi nella preparazione".

(fonte calciomercato.com)


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