Resurrezione Granata - di Djordy 64
Resurrezione Granata - di Djordy 64

Leggo delle ipotetiche trattative di Urbano Cairo con il Patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio. Luxottica che in realtà si chiama, dal 2017, EssilorLuxottica dopo la fusione con il colosso francese Essilor.

Un colosso degli occhiali, da 50 miliardi di patrimonio quotato anche alla Borsa di New York fin dagli anni novanta, da quando Luxottica sbarcò negli USA

Un colosso da 150 mila dipendenti worldwide a quanto ho letto .

Non so se questa notizia, di una trattativa in essere letta su qualche testata di Torino e su qualche sito web sia fondata o sia una bufala come se ne sono lette tante in passato. Certo non mi stupirei se Cairo volesse vendere, viste le ultime vicissitudini e le contestazioni dei tifosi provocate dagli ultimi risultati negativi ma provocati anche da anni di promesse non mantenute.

Sta di fatto che queste voci o fantasie, sommate a una situazione che vede il Toro a soli 5 punti sopra la terz' ultima, con Lecce e Genoa che continuano a vincere grazie al loro mercato , hanno acceso la voglia in me di scrivere una lettera fantasiosa al sig Leonardo o a chiunque volesse acquistare il Toro per risollevarlo .

Egregio Sig Leonardo :

Sono uno dei milioni di tifosi granata sparsi per l'Italia ma anche nel mondo. Non ho idea di cosa lei sappia del Toro; allora mi permetto di fare un riassunto di cosa è il Toro , cosa rappresenta per la sua gente e che cosa si potrebbe fare per il Toro e per Torino città.

Il Toro è la Squadra delle Leggende, delle imprese ma anche delle tragedie sportive e non sportive.

Il Grande Torino di Ferruccio Novo ( Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Martelli ,Rigamonti Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola e Erbstein) perì come tutti sanno il 4 Maggio del 1949 , a Superga, insieme agli altri ragazzi e ai giornalisti; era una squadra invincibile. Solo il Fato li vinse e in tutto il mondo esistono tifosi di altri club che ancora li onorano. Hanno battuto record su record in un periodo in cui il Calcio era ancora uno sport genuino , sano non dominato dal business. I calciatori erano uomini prima che calciatori e calciatori prima che mercenari. Senza agenti , senza procuratori, senza grilli, Champions e soldi per la testa.

Ha mai sentito parlare della Farfalla Granata ? Sig Leonardo se immagino che del Grande Torino lei sappia tutto, si legga uno dei molti racconti che parlano di Gigi Meroni, l'estroso giocatore che negli anni sessanta aveva fatto innamorare di sè tutti i tifosi Granata perchè come tecnica e modo di vivere ricordava le Leggende. E purtroppo anche lui perì in un incidente, non di aereo ma investito da un 'auto. Ironia della sorte un auto condotta da un tifoso Granata , Attilio Romero che circa 33 anni dopo sarebbe diventato Presidente del Toro con una proprietà che il Toro lo avrebbe portato al fallimento del 2005.

Gigi Meroni attraversò Corso Re Umberto in una sera, il 15 Ottobre del 1967 , dopo un Torino Sampdoria terminata 4-2 per i granata . Gigi fu uno dei migliori in campo volava sul campo imprendibile: ma quella sera la Farfalla volò via per sempre. Dopo la sua morte per onorarlo il Toro battè la Juventus 4-0 in un Derby epico con la tripletta di Nestor Combin , che sostituiva proprio Gigi Meroni. Neanche il più fantasioso dei registi potrebbe inventarsi una trama simile

Che dire del Capitano Giorgio Ferrini. Portato via troppo presto appena un anno dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Avrebbe avuto un futuro da Grande Tecnico. Era l'esempio in campo per tutti i giocatori giovani e meno giovani, e non ebbe neanche la soddisfazione di godere a lungo del Toro scudettato di Radice. Perì a causa di un Aneurisma l'8 Novembre del 1976, 6 mesi dopo lo scudetto.

La Storia del Toro non è piena solo di Leggende o tragedie, ma è chiaro che sono queste che fortificano le persone, sono le vicissitudini che fanno sentire i tifosi Granata come una grande famiglia .

Chi non ha mai sentito parlare dei Gemelli del Goal? La coppia Pulici - Graziani in arte Pupi o Puliciclone e Ciccio, fece sognare una generazione di tifosi granata , grazie al modulo e al pressing di Gigi Radice e anche agli assist del Poeta, Claudio Sala il mio idolo di sempre. Entrambi negli anni settanta si alternavano come capocannonieri della Serie A.

Ma ci sono stati anche altri Toro di cui essere fieri, come quello targato Bersellini che compi l'impresa di vincere un Derby 3-2 in rimonta un bel giorno del 1983 , dopo essere stato in svantaggio 0-2. Quella Juventus era stellare, con Platini, Rossi, Boniek, Scirea, Cabrini, Gentile , Zoff e il Toro composto da tanti baldi giovani e qualche chioccia compì l'impresa, il record di segnare 3 goal in rimonta, Dossena - Bonesso-Torrisi- in soli 4 minuti levandole lo scudetto e consegnandolo alla Roma. Record rimasto tutt'ora imbattuto in Italia .

Che dire del Toro dell'84/85 targato di nuovo Radice che lottò per lo scudetto contro il fortissimo Verona di Osvaldo Bagnoli, con giocatori del calibro di Junior, Serena, Schachner, Sclosa, Dossena. Il Toro arrivò a due punti dallo scudetto , lo avrebbe meritato ma il Verona non rubò nulla, a differenza della Juventus del 71/72 e del 76/77 che invece tolse due scudetti al Toro di Agroppi Ferrini e Giagnoni prima e di Pupi , Ciccio e Radice dopo , solo grazie ad errori arbitrali. Tutto sotto la Grande Presidenza Pianelli.

Cambiarono i Presidenti e sotto la presidenza De Finis - Gerbi ci fu la dolorosa retrocessione in B dopo 30 anni dalla prima volta . 1989 .

Arrivò quindi la meteora Borsano a riportare il Toro in alto per un paio d'anni, Anni intensi in cui lo stadio da 65.000 posti era quasi sempre pieno. Anni in cui con Annoni, Bruno, Policano, Fusi, Vazquez, Scifo, Casagrande, Lentini e con Mondonico in Panca il Toro stava tornando ai fasti degli anni settanta senza riuscirci del tutto agguantando però un terzo posto e una finale Uefa . Fu in Europa l'apoteosi con un Toro gagliardo allenato da Emiliano Mondonico in grado di eliminare il Real Madrid in semifinale battuto in finale solo dalla sorte, dai pali e dalla differenza reti più che dall'Ajax.

Nel 93 ci fu l'ultima vittoria di un trofeo del Toro, la finale di Coppa Italia che secondo tradizione fu sofferta. In quel Toro giocavano ancora alcuni di quelli del 92 , ma molti se n'erano andati ; era ormai iniziato il declino della breve era Borsano. Il Toro che dopo aver vinto 3-0 l'andata a Torino dovette vedersela a Roma contro una squadra infarcita di ottimi giocatori quali Hassler e Giannini oltre a Carnevale , aveva in Silenzi , Fusi, Fortunato , Lentini e Cravero i suoi beniamini, che a Roma riuscirono a resistere anche all'arbitro Sguizzato. Un arbitro che riuscì a regalare 2 rigori su 3 alla Roma. Fini 5-2 ma la Coppa approdò a Torino. Fu l'ultima vittoria di un trofeo del Toro, il canto del cigno.

Da allora solo delusioni, alti e bassi, un fallimento nel 2005 e poi l'avvento di Cairo e la stabilizzazione in SerieA , la rinascita del vivaio qualche bel risultato, un paio di apparizioni in Europa grazie al fallimento del Parma prima e poi all'estromissione del Milan dell'Europa , ma più nessun trofeo.

Molti buoni giocatori, alcuni anche campioni , sono passati in Maglia granata e purtroppo pochi si sono fermati abbastanza a lungo, quanto i tifosi avrebbero voluto.

Insomma il tifoso granata è passato attraverso la morte, i fallimenti, gli scudetti tolti, le coppe, i furti e i torti subiti ed è legatissimo ai suoi colori. Ma anche al tifoso del Toro piace vincere, piacerebbe contrastare l'odiato vicino di casa . Il Toro è come Davide contro Golia ma vorrebbe anche fare come Davide non solo essere.E' talmente tanta la fame di vittorie , il legame ai propri colori , l'appartenenza che una squadra e una società degni di questo nome porterebbero un entusiasmo incredibile, difficile da prevedere.

Senza la necessità di vincere tutto e subito. La gente del Toro ha pazienza, tanta pazienza, sa aspettare e l'entusiasmo esplode per poco. Il tifoso granata non è viziato come quello milanese, quello juventino e a volte come quello romano.

Ma lei lo sa che il Toro ha portato 60.000 spettatori per una partita di SerieB , mi riferisco allo spareggio Torino-Mantova subito dopo l'avvento di Cairo? Ma anche in altre partite di Serie B lo Stadio, allora il Delle Alpi , venne riempito. Ricordo un Toro - Modena o un Toro-Perugia .

E lo sa che nel 2003 , dopo la quarta retrocessione del Toro, sotto la presidenza Cimminelli, ci fu la marcia dell'orgoglio granata con 50mila persone scese in piazza per un corteo pacifico solo per dimostrare l'orgoglio di essere Granata nonostante tutto?

Il Toro puo essere un grandissimo volano pubblicitario non solo in Italia , anche all'estero proprio grazie alla sua fama storica, grazie anche al suo ingombrante vicino. Un Toro che dovesse un giorno avere la meglio sulla Juventus o quantomento farle un po di ombra farebbe notizia , molto notizia e porterebbe business. Sarebbe un veicolo pubblicitario enorme. C'è anche la possibilità di investire in edilizia: lo storico Filadelfia da completare . Il terreno del Robaldo da fare, lo stadio Grande Torino da acquistare e rimodernare .

La giunta comunale di Fassino tempo fa offrì al Toro la possibilità di acquistare lo stadio Grande Torino estinguendo, se ricordo bene quella proposta, anche le ipoteche . Non penso che le giunte attuali si opporrebbero . C'è grande interesse immagino a riqualificare le zone in questione incluse tra lo stadio Grande Torino e il Filadelfia che distano solo 300 metri. Anche l'Area del Robaldo necessita riqualificazione.

C'è tutto un Mondo Granata da scoprire, da far rifiorire e da far esplodere, insieme alla più grande famiglia del mondo , quella Granata, famiglia che non abbandona mai i propri ragazzi neanche dopo periodi disastrosi come l'ultimo mese.

La piazza Granata non aspetta altro che di poter gioire per qualcosa e ricambiare chiunque riporti il Toro ai fasti di un tempo o quantomeno a livelli più in linea con la sua Storia. Lo stesso Cairo è stato incensato a suo tempo per il semplice fatto di averci salvato dalla sparizione e riportato stabilmente in A. Ma dopo 15 anni di promesse mantenute parzialmente o non mantenute proprio, è giunta l'ora per i tifosi di un vero cambiamento.

Ovviamente però ci va un venditore disposto a vendere e un compratore disposto a acquistare altrimenti parliamo di aria fritta.

Forza Toro intanto , tifiamo tutti insieme per Moreno Longo e i nostri ragazzi, ne hanno bisogno oggi più che mai. Lecce e Genoa continuano a vincere, se a Milano sarà sconfitta saremo ufficialmente iscritti alla corsa Salvezza.

Che tristezza.

FVCG


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