Si scrive Bogianen, si legge Bugia nen. È piemontese: vuol dire letteralmente "non ti muovere", ma chi lo usa lo fa per indicare una persona pigra. Un pantofolaio, insomma. Ironicamente, è il nome di un gruppo storico di tifosi del Torino che ogni anno fa sentire la loro presenza allo stadio. Ma i Bogianen, pantofolai proprio non lo sono. Anzi. In tempi come questi, stanno facendo di tutto per la loro città e dintorni. L'iniziativa vede coinvolti cinque di loro: Luca, Simonetta, Giorgia, Paolone e Candida. Preferiscono non parlare in pubblico: "Sono i fatti, le nostre azioni a contare". Ecco come.

Loro cinque, ma è verosimile che l'eco della notizia porterà altri a partecipare, si sono messi a disposizione della città di Torino, Madonna di Campagna-Borgo Vittoria e di Settimo Torinese, nell'hinterland della metropoli. A ciascuno è stato affidato un quartiere, una zona. Il gruppo si è reso disponibile per offrire gratuitamente un servizio a qualsiasi persona impossibilitata a uscire di casa: fare la spesa, acquistare medicine e farmaci, effettuare piccole commissioni. Il tutto con le precauzioni del caso: guanti, mascherine, applicazione costante di gel igienizzanti e tutte le distanze di sicurezza mantenute per evitare il contagio. In questi giorni, da quando l'iniziativa è stata lanciata, sono arrivate già tante chiamate. Alcune solo per dire "grazie, è un gesto che non dimenticheremo". I Bogianen, secondo quanto racconta la storia del dialetto piemontese, erano dei soldati che nel 1700 rimasero per giorni in una trincea senza muoversi. Un gesto eroico quello, di sicuro non da pantofolaio. Un po' come adesso.

(fonte gianlucadimarzio.com)


💬 Commenti