Questa mattina ho il grande piacere di pubblicare la mia intervista a Ezio Rossi, ex giocatore e allenatore granata. Ci tengo molto a ringraziarlo per la sua disponibilità e professionalità.

Buongiorno Sig. Rossi, come sta vivendo questo momento molto difficile a causa del diffondersi del Coronavirus?

Buongiorno, questi giorni li sto vivendo seguendo rigorosamente le regole e rimanendo a casa, sono sette gironi che non esco. Noi abitiamo in un condominio con un giardino e allora io e la mia famiglia andiamo tutti insieme a fare ogni giorno mezz’oretta di attività fisica.

Tutti i calciatori delle squadre di serie A sono in quarantena e si stanno allenando a casa. A quale aspetto dovranno fare più attenzione i giocatori per restare in forma?

Dal punto di vista tecnico sarà difficile allenare l’aspetto aerobico, riguardo alla forza se uno è abituato ad allenarla qualcosa riesce a fare. Invece l’aspetto aerobico dipende da dove vivono i giocatori, a meno che non abbiano un giardino o un parco, perché correre in casa lo vedo difficile. E penso che le squadre che riusciranno a riconnettere prima il cervello avranno risultati più importanti, in quanto la poca abitudine alla competizione e alla partita potrebbero essere motivo di resa migliore o inferiore.

Purtroppo domenica è mancata la signora Teresa Assardi storica custode, insieme al marito Ermes Ravera, della sede societaria di corso Vittorio Emanuele II e del convitto granata. Lei l’altro ieri le ha anche dedicato un post su Facebook. Qual è il suo ricordo più bello legato alla signora Assardi?

Il ricordo più bello è sicuramente il suo sorriso ogni volta che entravi in sede e la incrociavi. Era un sorriso solare di una persona che aveva veramente un grande cuore.

Il Toro prima dello stop per l’allarme Coronavirus non stava attraversando un bel periodo. Infatti i granata sono a pochi punti dalla zona retrocessione. Se riprenderà il campionato, pensa che il Toro possa finire davvero in B?

Io non credo possa andare in B e mi auguro che un paio di squadre siano messe peggio. Mi auguro che per i granata questo stop sia stato positivo perché si è interrotto per il Toro un trend negativo. Anche a livello psicologico spero sia stato come passare un colpo di spugna, per cui si riprenderà senza le scorie di sette sconfitte consecutive. E quando e se si riprenderà bisognerà avere una marcia diversa.

Cosa ne pensa di Moreno Longo? È stata la scelta giusta affidare a lui la guida tecnica del Toro?

Se è stata la scelta giusta ce lo dirà il futuro, se si concluderà questo campionato. Per lui credo sia stata un’occasione unica perché è andato ad allenare una squadra importante. Lui conosceva già molto bene l’ambiente, è molto legato a Massimo Bava e a Cairo avendo lavorato per anni nel settore giovanile. Per Moreno è stata una grande possibilità professionale e quando è arrivato al Toro la squadra distava 5 punti dall’Europa e 11 dalla zona retrocessione. Si sperava tutti che ci fosse subito un’inversione di marcia. Moreno è un grande lavoratore e mi auguro possa rinvigorire il Toro.

Secondo lei a chi o a che cosa sono legati i problemi avuti quest’anno dal Toro?

Io dico sempre che è difficile dirlo. Da allenatore penso che solo chi è dentro può saperlo e anche chi è dentro a volte non riesce a capirlo. Da esterno è molto difficile poter dire cosa ha causato i problemi avuti quest’anno.

È una cosa inspiegabile visto il rendimento completamente diverso dell’anno scorso quando era una squadra solida che magari non faceva un calcio spettacolare ma che, se segnava, era difficile da recuperare. Quest’anno invece si è completamente invertita la tendenza nonostante l’allenatore e i giocatori fossero gli stessi. Sono le cose inspiegabili del calcio, come succede a volte che l’ultima in classifica batta la prima. Spesso e volentieri niente è prevedibile.

In questo momento molto particolare, qual è l’augurio che si sente di fare al Toro, ai suoi tifosi, ma non solo?

Prima di tutto spero che stiano vivendo questo momento non facile con consapevolezza. Mi auguro che si possa superare senza che loro e i loro familiari abbiano problemi di salute. La mia speranza è che questo momento diventi un momento positivo per vivere meglio la nostra vita in futuro.

Giovanni Goria


💬 Commenti