Lotito, Gravina, Diaconale hanno deciso, il campionato si giocherà a Campobasso.

Lotito ci ha pensato per mesi, da febbraio rimugina contro la sorte avversa e maligna. Dannato il virus, i cinesi, Mao, gli amerikani e pure i russi. Proprio quest’anno, che con la Juve umana, e impegnata in Champions, e l’Inter non ancora posseduta di Conte, si poteva fare. Pure a Pasqua dove, contravvenendo a tutti gli ordini di Stato, si è fatto una grigliata a Villa Torlonia, aspettando che Lui uscisse dal sepolcro a indicargli la strada. Ma non Lui quello che risorge tutti gli anni, Lui l’altro, il pelatone. E invece l’ispirazione gliel’ha data Arturo Diaconale che, mentre spolpava una costina, ha urlato: “qual è stato l’allenatore peggio vestito della Lazio?”  Materazzi? Juan Carlo Lorenzo? Macché, ha risposto l’ineffabile Gravina, Eugenio Fascetti. Tutta azzurra, troppo piccola troppo stretta, e catena d’oro in bella vista sul petto. Anno 1987, serie B, salvezza della Lazio centrata con 9 punti di penalizzazione, spareggio col Campobasso, retrocesso. Eccola la soluzione, cos’è il genio? Volete la storia? Qualcuno ha dimenticato il Campobasso di Toni Pasinato ad un passo dalla A? Anzivino, Maestripieri, Maragliulo, il muro molisano. Ecco, ha pensato Claudione, risarciremo il Campobasso di quella sconfitta, gli daremo la A.  Si gioca tutto a Campobasso a porte chiuse. Si inizia alle 12 e si finisce alle 24. Il Molise ha respinto il coronavirus può terminare un campionato. Si inizierà a giocare alle 12, si andrà avanti per tutta sera a getto continuo. Le squadre che termineranno le partite con un ammalato di Covid- 19 avranno 3 punti in omaggio. Le squadre che finiranno le partite in 3 per gli infortuni, godranno del premio Lyanco 2020. Avanti signori venghino, urla Gravina che ha una giacca, sotto la giacca una camicia, sotto la camicia una canotta, ma sulla pelle scolpita ha l’aquila biancazzurra, a cui non si comanda. Avanti contro i numeri, contro il buon senso, contro la tragedia. E se Bergamo e Brescia saranno ancora incendiate tutti sotto il Rubicone, tutti a Campobasso. La città sarà blindata, verrà schierato l’esercito all’imbocco delle autostrade. Finalmente useremo gli F35 per sorvegliare il cielo del Molise. Siamo in guerra non si scherza. E na questione de sordi, ha sbottato Lotitone, che finalmente libero e scudettato ha lasciato partire, alla centesima costina, un bottone dei pantaloni, che ha infranto una vetrata della villa, quella dove Lui si splendeva agli occhi della amata Petacci.

Noi come sempre possiamo difenderci facendo altro, appena si potrà. Mobilitare poliziotti, vigili, giocatori, fisioterapisti, famiglie, stewards, giornalisti, troupe della televisione, tra un mese mi pare fantascienza. Per non parlare dei tamponi da fare a tutti calciatori di A, B e lega pro, quando non si trova un tampone per un poveretto dentro una casa di riposo.

Non si potrà andare a Superga il 4 maggio, si potrà salire virtualmente col pensiero e con l’anima. E’ mancato in settimana Piero Gai, memoria storica granata, persona per bene che ho conosciuto tanti anni fa. Ecco il 4 maggio pensiamo a Piero e alle tante persone che non ci sono più e che hanno portato in cielo i nostri colori vicino agli invincibili.


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