32^ GIORNATA DEL CAMPIONATO 2019/2020

LUNEDI’ 13 LUGLIO 2020, h. 21,45

INTER - TORINO: 3 - 1

MARCATORI: BELOTTI (T) al 17° p.t.; YOUNG (I) al 3°, GODIN (I) al 6°, LAUTARO (I) al 16° s.t.

INTER (3-4-1-2): HANDANOVIC; GODIN (dal 31° s.t. SKRINIAR), DE VRIJ, BASTONI; D’AMBROSIO (dal 26° s.t. CANDREVA), BROZOVIC, GAGLIARDINI, YOUNG (dal 26° s.t. BIRAGHI); BORJA VALERO; SANCHEZ, LAUTARIO (dal 39° s.t. ERIKSEN).

ALL.: ANTONIO CONTE

ESPUILSI: NESSUNO

AMMONITI: GODIN, BROZOVIC, SANCHEZ, D’AMBROSIO, BIRAGHI per gioco scorretto.

TORINO (3-4-2-1): SIRIGU; IZZO, NKOULOU, BREMER; DE SILVESTRI (dal 20° s.t. SINGO), MEITE’ (dal 19° s.t. LUKIC), RINCON, OLA AINA; VERDI (dal 31° s.t. MILLICO), ANSALDI (dal 19° s.t. BERENGUER); BELOTTI.

ALL.: MORENO LONGO

ESPULSI: NESSUNO

AMMONITI: OLA AINA, DE SILVESTRI per gioco scorretto, MEITE’ per c.n.r.

ARBITRO: MASSA di Imperia

Inter - Torino di lunedì  13 luglio 2020 era l’ultima partita da disputare per concludere la 32^ giornata del campionato 2019/2020. L’Inter  veniva da prove deludenti,  che ne avevano fermato la rincorsa al titolo, obiettivo che avrebbe potuto essere perseguito, considerati i risultati e lo stato di forma delle contendenti.  Il Toro veniva dalla tanto attesa vittoria (3 - 1 contro il Brescia), che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai granata, andati a + 7 dalla terz’ultima in classifica. Ma ora, dopo i risultati di Genoa, Sampdoria e Lecce, e la sconfitta patita contro l’inter, i punti si sono ridotti a +5 dalla zona cosiddetta “calda”, occupata dal Lecce. E il Genoa, prossima avversaria del Toro all’Olimpico Grande Torino,  si trova a quattro punti dai granata. Si prospetta una “partitaccia” contro il Grifone, perché le due squadre hanno entrambe bisogno di punti per  allontanare lo spettro della retrocessione.

Belotti
Il gol del momentaneo vantaggio granata a San Siro

Il Toro contro l’Inter era andato in vantaggio al 17° del primo tempo con Belotti, che era stato lesto a mettere in rete una palla sfuggita ad Handanovic, su corner battuto da Verdi. Longo aveva affidato ad Ansaldi il duplice ruolo di spalla di Verdi, e di rinforzo al centrocampo, mossa che si rivelava azzeccata perché i granata riuscivano ad imbrigliare l’Inter, apparsa peraltro lenta e prevedibile, e terminare così la prima frazione di gioco in vantaggio per  1 - 0. Il secondo tempo iniziava con i campo gli stessi protagonisti, cosa che stupiva un po’ perché si pensava che Conte cambiasse qualcuno, visto il brutto primo tempo giocato dai nerazzurri. Ma nel giro di tre minuti, succedeva il patatrac da parte del Toro, che incassava due gol, quasi in fotocopia. Gli errori dei difensori granata erano imperdonabili; Lautaro di testa serviva Young, che al volo metteva in rete. Lo stesso Young metteva in condizione Godin di realizzare di testa, e di portare l’Inter in vantaggio per 2 - 1. Ci pensava poi Lautaro a completare l’opera, scagliando un tiro deviato da Bremer e imprendibile per il pur bravo Sirigu, che si era superato in due occasioni. Il Toro, comunque, non sembrava allo sbando, perché Belotti mandava sulla traversa un bel colpo di testa, che se fosse entrato in rete avrebbe riaperto la partita (si era sul punteggio di 3 - 1). Nel Toro, su tutti, va ricordato ancora Capitan Belotti, e non solo per il filotto di sei reti realizzate in altrettante partite consecutive, eguagliando così il record di Rizzitelli e Immobile, ma per il costante impegno, e l’esempio che offre ai compagni di squadra. E’ piaciuto anche Millico, subentrato al 31° della ripresa ad un Verdi deludente rispetto alle ultime due prestazioni. Millico è vivace, e cerca spesso il tiro in porta. Ma il Torino del secondo tempo è parso troppo arrendevole; a Milano ha subìto la diciottesima sconfitta, e la difesa, che nello scorso campionato era tra le meno battute della Serie A, ha incassato 60 reti. La partita di giovedì prossimo contro il Genoa diventa fondamentale; c’è da sperare che venga affrontata dai granata con lo spirito giusto.

L’arbitro Massa non è piaciuto; il mani di Bastoni era da penalty, e chissà perché anche il VAR Nasca ha ritenuto di non intervenire. Massa, inoltre, ha sventolato troppi cartellini gialli, qualcuno a sproposito, ed ha interrotto troppe volte il gioco, quando avrebbe potuto farne a meno.  

Franco Venchi


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