Izzo gioca già con l’Inter, il Toro mostra tutte le sue fragilità.

Sarebbe comunque stato difficile resistere all’Inter per tutto il secondo tempo, con un atteggiamento molto difensivo, e allora Izzo ci ha tolto dall’imbarazzo vagando inutilmente distratto per l’area di rigore. Simbolo di una stagione disastrosa. Ma tranquilli, l’alternativa di Longo era Lyanco, disastroso in precedenza. Non basta più N’Koulou. Meglio Bremer dall’altra parte. Miracoloso in un’occasione Sirigu. Lautaro ci ha caricato e abbattuto in 13 minuti, manco a calcetto. E pensare che nel primo tempo i neroazzurri camminavano, discretamente confusi e Belotti aveva goduto di un incredibile regalo di Handanovic, su calcio d’angolo. Ma tutta la difesa interista pareva non in una gran giornata, soffrendo soprattutto la posizione di Ansaldi. Ma all’inizio della ripresa il solito buio, nebbia fitta a metà luglio. Non puoi nemmeno pensare di mettere in difficoltà una squadra come quella di Conte, facendo errori in difesa a ripetizione. C’è riuscito il Sassuolo, non impeccabile dietro, che però grazie a De Zerbi ha un gioco offensivo, che gli permette delle porcate dietro. Noi no, noi partiamo essenzialmente per contenere, se lo facciamo in maniera così blanda, come posizionamento, e concentrazione, allora è un dramma. Poi abbiamo anche creato, potevamo raddoppiare e poi subito dopo il loro vantaggio pareggiare, con la traversa del Gallo e l’uscita di Handanovic su Verdi. Niente da fare. Questo non è anno da risultati prestigiosi. Qui bisogna solo soffrire, Longo l’ha capito e toglie Ansaldi, Meite, e butta dentro Millico e Singo. Bisogna rifiatare. Perché ora col Genoa è fondamentale. La classifica meglio non guardarla, ma certo giocheremo sapendo il risultato di Lecce-Fiorentina, se la Viola resiste bene, se no a Torino farà tanto caldo. Mancano 6 punti e i primi devono essere certamente quelli di giovedì. Pensiamo di aggredire il Genoa, perché gli uomini di Nicola se dietro sono fragili, davanti sono molto pericolosi e hanno forse alternative superiori alle nostre. Se penso che una d queste è il “nostro” Iago Falque, divento pazzo. Ottima l’idea di andare a tifare fuori dallo stadio. Il web si è già diviso, come sempre. Chi giovedì andrà sotto le mura dello stadio tiferà per la squadra, il Toro, per evitare un’ennesima ferita nella sua leggenda. Per questo sono disposto a tifare pure Izzo, perché poi Izzo se ne va, retrocesso o salvo, ma il Toro rimane. Tranquilli Cairo è lontano, fosse stato più vicino non saremmo in queste condizioni.


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