Il giorno successivo la chiusura della sessione estiva (e anche un pò autunnale) del calciomercato, i tifosi granata si sono risvegliati con il medesimo umore che ci accompagna oramai da più di un decennio: delusione, rabbia e noia sono gli acquisti che ci ha regalato la società. Il Presidente Cairo, sempre più in versione vigile del fuoco, è riuscito a spegnere gli entusiasmi di una piazza che non ne può davvero più di una gestione approssimativa e gravemente insufficiente. La colpa di tutto ciò è ovviamente sua, mai in grado di circondarsi (volutamente) di collaboratori qualificati, perchè vuole gestire in prima persona ogni aspetto societario, compresa la campagna acquisti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con denari sperperati nel corso degli anni per giocatori spesso inutili alla causa (uno su tutti Verdi, arrivato stranamente all’ultimo secondo di mercato, ad un prezzo spropositato, ben 25 mln). Per non parlare dell’indebolimento della rosa, un esempio lampante è la fascia destra che da Darmian, D’Ambrosio, Peres, Zappacosta è passata a De Silvestri e poi a Vojvoda (con tutto il rispetto ancora non lo conosciamo).

Per non parlare degli slogan presidenziali, ricchi di promesse mai mantenute, alle quali oramai nessuno crede più. E cosa dire del mancato completamento del Filadelfia o del mistero dei campi Robaldo? E del trattamento riservato a Bava, Longo ed Asta? Meglio soprassedere.

Dopo una stagione terribile, con una retrocessione sfiorata (e che avremmo meritato) ci aspettavamo un cambio radicale, e le premesse sembravano ottime, infatti sono arrivati un ds ed un allenatore nuovi. Cosa ha ben pensato di fare il Presidente?  As usual, ha mandato il suo direttore sportivo a fare la spesa senza portafogli, e la conseguenza è stata quella di allestire una rosa non idonea al credo calcistico di mister Giampaolo. Tengo a sottolineare che il futuro esonero del mister (ovvio che accadrà, come sempre) sarà l’ennesimo flop presidenziale; sfido chiunque a far impostare una manovra a Rincon o a gestire uno spogliatoio che sarà una polveriera, con Izzo, Lyanco, Millico, Edera e ben quattro portieri in rosa che saranno a dir poco furiosi per non essere stati ceduti.

Spenderei due parole anche per l’operato di Vagnati: come ho detto prima, è difficile fare mercato senza soldi, soprattutto in tempi difficili, ma un bravo ds si nota in queste occasioni (Udinese, Cagliari, Atalanta e Sassuolo insegnano), invece l’unica operazione degna di nota è stata la cessione di Berenguer (dimenticandosi però di sostituirlo con un giocatore di qualità e, soprattutto, pronto subito).

Torreira, Biglia, Ramirez, Umtiti, Sarr, Hysaj, Vera, Kalinic, Piatek, Chupo-Moting, Rafinha, Joao Pedro, Joao Mario, Torregrossa, Inglese, Ferrari, Andersen, Ceppitelli. Vagnati ha provato a contattare dapprima giocatori affermati (ma guarda caso occorreva pagarli) salvo poi raschiare il fondo del barile e trovarsi all’ultimo giorno di mercato a bussare a qualsiasi porta pur di tesserare un paio di giocatori (riserve) e gettare un pò di fumo agli occhi dei tifosi. Che però non sono stupidi, e non hanno più alcuna voglia di essere presi in giro.

Che voto dare al calciomercato del Toro? Sicuramente ben al di sotto della sufficienza, dati gli arrivi di calciatori scartati dalle loro società (Rodriguez e Murru) o di scommesse (Gojak, Vojvoda e, in parte, Bonazzoli). Bene l’arrivo di Linetty. Il problema, anzi il grosso problema, è aver totalmente ignorato la necessità dei nostri giovani di poter giocare con continuità, prestandoli ad altri club: Milinkovic-Savic, Singo, Ferigra, Buongiorno, Edera e Millico ringraziano.

Un’ultima considerazione. Visto che il Presidente sottolinea costantemente l’impossibilità di competere per grandi traguardi, data la grande differenza economica con le “big”, ricordiamo che l’Atalanta, dal 2017 ad oggi, ha incassato la bellezza di 322 milioni di euro (cedendo solamente 17 calciatori). Inutile dire che la loro abilità è stata quella di sostituirli con calciatori di pari valore o addirittura superiore e disputare per due anni di fila la Champions League.

Concludo con un’invito. Presidente, ceda il Torino, lo faccia per una tifoseria che non merita tutto questo, e glielo dice uno che, nel corso della trasmissione Granata Doc di molti anni fa, lo ha sempre difeso contro tutto e tutti (senza ovviamente mai ricevere un misero grazie).

Maurizio Mellano


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