Torino-Lazio 3 a 4. I granata ancora con 1 solo punto,15 goal subiti in campionato. Come già contro il Sassuolo, ieri contro la Lazio hai la partita in pugno, stai vincendo e, a pochi minuti dal triplice fischio, va a finire che perdi. Esci dal campo con il “veleno in corpo”, tanta rabbia e delusione che continui a portarti dietro come pesantissimi strascichi.
Sotto il piano del gioco fin qui la partita migliore giocata dai ragazzi di Giampaolo, ma poco importa. Servono i risultati, servono i punti in una situazione così critica.
C’è tanto da lavorare sul piano mentale, come sottolineato anche dal mister.
Verdi che sbaglia un clamoroso goal a porta vuota (purtroppo non è neanche la prima volta) e centra il palo. Sirigu che sbaglia ancora ed è diventato irriconoscibile. Piazza molto male la difesa sulla punizione battuta da Milinkovic-Savic che segna il 2-2 e poi al 98’ si è fatto passare incredibilmente un tiro di Caicedo sotto le gambe. 3-4 per la Lazio, altra sconfitta.
Male N’Koulou che causa il rigore poi realizzato da Immobile che ha portato i biancocelesti sul 3-3. Ancora pessime prestazioni da parte di Rodriguez, di Lyanco e di Meité. Bonazzoli ennesima partita in cui era in campo (entrato al 77’) ma non si è praticamente mai visto.
Ma questi giocatori hanno senso di responsabilità e un briciolo di orgoglio personale?
C’è un obiettivo ben fissato in mente o si naviga a vista?
C’è la voglia di far bene o no?
Queste sono domande che andrebbero fatte alla squadra, anche se poi è il campo che risponde e per ora purtroppo ci ha dimostrato che sono in alto mare.
Il tempo delle parole è finito già da un po’, bisogna passare ai fatti.
La Lazio si porta a casa i 3 punti grazie alla sua inesauribile grinta, alla voglia di non arrendersi e allo spirito di squadra: elementi fondamentali che in casa Toro risultato al quanto sconosciuti.
Come è stato scritto fin qui, e verrà ripetuto fino allo sfinimento, la squadra quest'anno, dopo la disastrosa stagione dell’anno scorso, non ha o meglio non deve avere alibi. Società e squadra devono guardarsi negli occhi e assumersi ognuno le proprie responsabilità.
È vero che l’arbitraggio di ieri è molto, molto discutibile: c’era un rigore per un fallo su Verdi e quello realizzato da Immobile, che ha segnato il 3-3, è parso molto severo.
Ma come ribadito, questi non sono pensieri che devono toccare la squadra, bisogna lavorare sulla testa e non "chiamare un esorcista" come dichiarato da Giampaolo nel post gara; piuttosto un mental coach.
Mercoledì si affronterà il Genoa e domenica il Crotone. Due partite che si devono vincere senza se e senza ma, scendendo in campo con il coltello tra i denti.
Sconfitte folli, veramente folli, come quella di ieri non devono capitare più. Si spera che la lezione sia stata appresa e che i giocatori sentano il bruciore della sconfitta, perché altrimenti non si va da nessuna parte.

Giovanni Goria


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