Domani sulla maglia lo slogan contro la violenza sulle donne
Domani, in occasione Torino-Monza, la squadra scenderà in campo con la scritta “D’amore non si muore” slogan della campagna contro la violenza sulle donne.
“D'amore non si muore”
Domani, in occasione della partita Torino-Monza, la squadra scenderà in campo con la scritta “D’amore non si muore” – slogan della campagna contro la violenza sulle donne.
L'iniziativa è stata presa dal Torino FC in collaborazione con lo sponsor Acrobatica.
Di seguito il comunicato ufficiale:
Le parole di Urbano Cairo
"Da anni le aziende rivestono un ruolo rilevante nella definizione dei valori e delle dinamiche sociali. Oggi è nostro dovere sfruttare la visibilità per promuovere messaggi di responsabilità e sensibilizzazione."
"La violenza contro le donne è una piaga inaccettabile che dobbiamo combattere con determinazione, e il calcio, grazie alla sua capacità di parlare a un pubblico vasto e diversificato, è uno strumento straordinario per diffondere valori di rispetto, uguaglianza e solidarietà. Siamo fieri di sostenere questa causa, in collaborazione con il nostro partner Acrobatica, dedicando uno spazio speciale sulla nostra storica maglia granata, per riaffermare il nostro impegno a non rimanere indifferenti nella lotta all’eliminazione della violenza contro le donne”.
Le parole di Anna Marras Chief Executive Officer di Acrobatica
“No, d’amore non si muore: l’amore è vita, rispetto, condivisione e sostegno. Purtroppo, però in Italia e nel mondo sono ancora tante, troppe, le donne vittime della brutale violenza di chi confonde l’amore con il possesso e in nome di questo è pronto a uccidere. Diffondere la cultura del rispetto per ogni donna è fondamentale: arrivare in luoghi come i campi da calcio importantissimo e vedere calciatori professionisti pronti a spendersi in prima persona in una campagna di sensibilizzazione come questa è un passo in avanti epocale. Anche per questo siamo fieri di essere accanto al Torino FC in questa iniziativa. “D’amore non si muore”. D’amore si vive”.