Caos social in casa Torino: la società risponde ai tifosi
Torino FC chiarisce sui blocchi social: "Critiche sì, ma no a odio e minacce". La società alza la voce contro l'hate speech tra i tifosi.

TORINO – Bufera social tra la tifoseria granata e la società del Torino FC. Negli ultimi giorni, diversi tifosi hanno lamentato pubblicamente di essere stati bloccati sui canali ufficiali del Club, scatenando una serie di polemiche online. La risposta della società non si è fatta attendere e, attraverso un comunicato apparso sui propri profili social, ha chiarito le ragioni dei provvedimenti adottati.

Il comunicato del Torino Fc
“Il diritto di contestare è sacrosanto. Su queste pagine sono tuttora visibili centinaia o migliaia di commenti critici, anche molto duri. E’ un dato oggettivo quindi la domanda ha già una risposta nei fatti. Esistono filtri automatici per bestemmie e volgarità esplicite. Per il resto, lasciamo spazio alle opinioni, anche quando sono fortemente negative. Altro discorso è quando si superano certi limiti: augurare la morte, minacciare o insultare altri tifosi (!) come ad esempio quelli che scelgono, con passione, di andare allo stadio a tifare la loro squadra del cuore o di contribuire in prima persona ad una campagna del Club. Questo non è più manifestare dissenso ma è odio o “social hate”. E in certi casi, è anche un reato. Buona serata e Sempre Forza Toro”.
Un messaggio forte, che non lascia spazio a fraintendimenti. La società granata, da sempre al centro del fuoco incrociato delle critiche da parte della sua appassionata tifoseria, ribadisce così la sua linea di condotta: massima apertura alla critica, ma tolleranza zero verso odio, minacce e insulti personali.
Il tema “Social Hate” nel calcio
Il tema del "social hate" è ormai tristemente noto nel mondo del calcio, dove l’emotività e la passione possono facilmente degenerare in messaggi violenti. Il Torino FC pone quindi un limite chiaro e lo fa con parole che risuonano come un monito: contestare è legittimo, ma non tutto è lecito.
La risposta ha già sollevato ulteriori reazioni: c’è chi plaude alla fermezza della società e, soprattutto, chi continua a invocare maggiore trasparenza e dialogo. Ma su un punto, il Club è irremovibile: la difesa del rispetto reciproco.
Un messaggio che, al di là del tifo, apre una riflessione più ampia sul rapporto tra club, tifosi e comunicazione digitale.