Nessuno vuole sedersi sulla panchina del Torino di Cairo. Vanoli costretto a restare.
Urbano e Vagnati senza candidati. Rubrica a cura di Diego Serra.

Doccia gelata per Urbano Cairo lunedì mattina

Dopo aver passato tutta la domenica notte convinto di aver fatto la parte del leone, di aver fatto capire al mondo intero chi comanda, e aver di fatto cacciato Vanoli, quello che aveva osato dire che il Bologna e il Como hanno più idee e soldi, Urbano ha preso il cellulare e ha iniziato a chiamare, un nome dietro l'altro, un procuratore e via un altro. Sarri? no Lazio e poi gli ha fatto una pernacchia. Baroni? Mah ci pensa. Di Francesco? E mezza RCS si è toccata i testicoli. Alla fine pure l'amico Zanetti ha detto di non essere troppo convinto di lasciare Verona. Rimaneva Gattuso, ma qui pure Urbano il furioso ha riflettuto. Rino è un pessimo allenatore, ha collezionato solo esoneri, e per di più alla prima difficoltà lo prenderà a calci nel culo. Peggio di Juric, a proposito sembra che sia partito anche un timido messaggino verso il croato. Ma dopo tre cazzate di fila pure Ivan ha detto no, con una bestemmia finale. Insomma a mezzoggiorno Urbano ha chiamato i procuratori di Vanoli. Perchè questo è il suo metodo. Trattare con i procuratori per non dover affrontare direttamente il malcapitato di turno. E' più facile menare cazzate in libertà. Distribuire promesse a vuoto.
Ora Paolo tocca a te. Secondo me rimanere al Toro a queste condizioni è un suicidio, se lo farai ne pagherai le conseguenze. Urbano è alla canna del gas. Il suo bluff non l'hanno capito solo i tifosi ma tutto il mondo del calcio, non gli crede più nessuno. Stai su una panchina che nessuno vuole, nemmeno i pensionati davanti all'Inps che aspettano la pensione. Lascialo solo.
