Mercato allenatori: tra asticelle, garanzie e procuratori, il calcio è solo parole
Nel mercato allenatori tra promesse, "asticelle" da alzare e garanzie, il calcio moderno vive di parole vuote e procuratori onnipotenti.

Asticelle e garanzie

In questo momento di mercato degli allenatori, c'è una Società di cui si parla in cui non spuntano fuori i termini "asticella" e "garanzie"?
Ovviamente si parla di promesse, a chi rimane sulla medesima panchina, a chi ha o sta per firmare, a chi si contatta per l'inizio di una nuova avventura tutta da scrivere.
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Poi, con il mercato e l'inizio della nuova stagione....bè, si vedrà, perché una cosa è parlare di volere, tutta un'altra potere, tra soldi che non abbondano sicuramente, anzi mancano proprio, e volontà di pedatori che si sentono Pelé e rifiutano chi non ritengono all'altezza delle loro ambizioni personali.
Tanto chi ha il potere in mano sono gli agenti, mica più presidenti e/o Ds; procuratori che fanno i badanti di più o meno giovani mocciosi forse capaci di soffiarsi il naso, non però di metterci impegno se non corrono per lo scudetto, e forse manco per quello.
Alla fine si possono fare parole e discussioni con il mister di turno, promettere asticelle alzate e garanzie, pagare ingaggi esagerati, ma poi in campo ci vanno i calciatori e magari finisce che ti esonerano perché in conferenza dici cose che sono l'esatto contrario di quello che si vede sul prato verde, di quello che i "bambocci" danno, tanto un altro ingaggio lo si trova, non prima però di aver parlato di asticelle e garanzie, naturalmente.
Maurizio Vigliani