Pedullà al vetriolo: "Ci sono ds che non hanno un minimo di dignità". Poi su Vagnati...
Le parole del noto insider di mercato in diretta a Sportitalia

Nel corso della puntata speciale di Sportitalia dedicata al calciomercato, andata in onda il 4 settembre, l’esperto di mercato Alfredo Pedullà ha analizzato senza giri di parole il ruolo del direttore sportivo oggi, soffermandosi in particolare anche sulla figura di Davide Vagnati, direttore tecnico del Torino calcio. Queste le sue dichiarazioni.
Sulla figura del direttore sportivo
Ci sono dei direttori sportivi che non hanno un minimo di dignità. Nel momento in cui tu sei dentro una struttura di Serie A e anziché portare il tuo nome portano l'altro nome, tu non sei un direttore sportivo: sei un passacarte. Ce ne sono tanti così, sia in Serie A che in Serie B, tantissimi.
Il direttore sportivo è una figura morta, tranne rare eccezioni di leadership di carisma, di competenze. Il direttore sportivo è un passacarte, il direttore sportivo fa una riunione con l'allenatore e l'allenatore gli dice 'Mi devi portare quell'esterno offensivo con quelle caratteristiche'. Dopo due giorni lui gli porta un esterno offensivo con altre caratteristiche. Oggi ci sono delle mezze figure, il ricambio generazionale ai direttori sportivi è la cosa più deludente.

Su Vagnati
Se io penso a Vagnati - io faccio i nomi, non ho problemi - penso a gente che non è all'altezza del blasone del club che porta avanti e che dovrebbe portare avanti. Il secondo nome è Tare: è giusto che Tare e Allegri parlino di determinate cose e poi arriva l'intermediario che gli porta altri calciatori? E' giusto che gli consiglino due, tre attaccanti e poi arriva il quarto? Il terzo nome è Massara della Roma. Il direttore sportivo se devono prenderlo per fargli fare il "signor sì" è giusto non prenderlo.
Ma secondo te è giusto che Busardò (Paolo, agente - fra gli altri - di Ricci, ndr) vada in Inghilterra per cedere un signore per 25 milioni? Non può andare il direttore sportivo? Per me è una cosa non giusta per una società.
Per me è diventata ormai la fine di un'era. Io mi ricordo Corvino, Foschi, tutta questa gente qui. Lascio perdere chiaramente Galliani perché siamo su livelli che non possiamo oggi toccare: da Galliani-Braida ai giorni nostri siamo alla deriva più totale di situazioni che peggiorano tutti i giorni.