“La partita più importante è quella che dobbiamo ancora giocare: la prossima. E poi domani (oggi,ndr) ricorre l’anniversario della morte di Giorgio Ferrini, che è stato l’emblema dell’attaccamento alla maglia in questo club. Dobbiamo onorare la sua memoria, senza dimenticarci che siamo lì sotto in classifica”. Queste sono alcune delle parole spese dal tecnico granata Giampaolo durante la conferenza stampa di presentazione della partita di oggi.
Le parole più importanti sicuramente sono quelle che vanno a toccare il cuore del popolo granata nel ricordo del grande Giorgio Ferrini, “il Capitano dei Capitani”, per tutto quello che ha rappresentato e continua a significare per i tifosi del Toro e per la storia della società granata.
Oggi, in questa data in cui si ricorda la scomparsa di capitan Ferrini, il Toro gioca una partita fondamentale per rialzarsi dopo un inizio di campionato a rilento.
Solo una vittoria fin qui, quella di mercoledì contro il Genoa, una vittoria che è riuscita a risollevare il morale della squadra granata.
Una vittoria alla quale si deve dare continuità, senza più cadere, se si vuole raggiungere un obiettivo importante.
Oggi pomeriggio al “Grande Torino” arriva il Crotone, ultimo in classifica, mai guai a pensare a questo e a sottovalutare l’avversario.
Il Toro dovrà fare molta attenzione soprattutto a Simy, attaccante di riferimento per la squadra di Giovanni Stroppa. Probabilmente il nigeriano quest’oggi sarà il principale indiziato per creare problemi alla difesa granata che fatica ad ingranare. Fatto molto strano dato che si sa che un aspetto in cui Giampaolo è molto meticoloso è proprio la cura alla perfezione del reparto difensivo.
L’attacco granata invece dovrà approfittare della grande fragilità della difesa del Crotone, infatti i rossoblù fin qui hanno subito 17 reti.
Come detto da mister Giampaolo il Toro è ancora “sott’acqua”, ma la squadra sta crescendo e oggi le spetta un importante banco di prova.
Con una motivazione in più per vincere: l'anniversario della morte di Ferrini, campione dentro e fuori dal campo, un lottatore duro, grintoso e sempre leale sul rettangolo verde.
Un esempio da seguire, che da lassù ci guarda… lui che ci manca tantissimo e sa che gli vorremo sempre bene e che non lo dimenticheremo mai.
Oggi il Toro dovrà regalargli una gioia, incarnando quello che Giorgio Ferrini era, il suo grande cuore, la sua passione e lo spirito che è, e sarà sempre, che poi alla fine è lo “spirito Toro”.

Giovanni Goria


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