La marcia del 4 maggio
La marcia del 4 maggio

 

 Cambiano i dirigenti, sempre mediocri, cambiano gli allenatori, i giocatori, i capitani, ma Lui resta sempre. Una presidenza mediocre. Questa è la realtà del ciclo cairota al Torino. Quest'anno ci salviamo grazie a un mese giocato decentemente. Grazie al peggior campionato di serie A degli ultimi 20 anni, come qualità. Facciamo pena, restiamo in A, superati, surclassati pure dal Como. Destinati alla parte destra della classifica.

Certo cambiare la storia contro l'Inter, seppur zeppa di riserve, non era facile, ma manco ci abbiamo provato. Tagliati a fette da due giocate dei loro centrocampisti, netto il rigore di Savic su Taremi. Male Maripan, tornato terribilmente lento, Ricci è inguardabile ormai da un mese. Sarà un addio senza rimpianti. Da Vlasic nel primo tempo e Biraghi nel secondo gli unici spunti degni di nota. Poi se certo davanti hai Adams allora di che parliamo. Lo rivogliono in Inghilterra? Portiamolo a braccia. Scarso, che più scarso non si può. Elmas ha fatto due cosette, poi ha giustamente pensato che era meglio dedicarsi alla future vacanze. Qualche nota dai due giovani entrati, almeno avevano voglia.

Per l’Inter un buon allenamento, l’acqua scesa a scrosci non dovrebbe aver fatto danni ai nerazzurri. Noi manco ci abbiamo provato. Annullato un gol a Masina nel finale, per me regolare, cambiava niente. Uno prima della partita è caduto da un anello della Maratona, ma pare tutto bene. Ha tentato di suicidarsi prima di vedere sto scempio, come non capirlo.  

 

 

Il resto è l’inutile e mediocre storia del calcio di Urbano Cairo. Un appello a Vanoli. Paolo sei una brava persona, pensaci. Qui il prossimo anno si lotta per non retrocedere ma per davvero. L'affetto che hai provato quest’anno potrebbe sparire in un batter d’occhio. Questo è il calcio. Pensaci, Paolo non rimanere.  

 

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