Sarri paragona la Lazio al Torino. Il commento di Zazzaroni
Le parole di Sarri accendono il dibattito: «La Lazio è come il Torino». Cosa significa davvero il paragone e come reagisce il mondo granata.

Torino, 11 ottobre 2025 – Il confronto stretto tra Lazio e Torino lanciato da Maurizio Sarri non è passato inosservato. Ivan Zazzaroni, sul Corriere dello Sport, commenta: «“Siamo al livello del Torino” ha detto Sarri. Mentiva? Diceva la verità?».

La dichiarazione di Sarri
Maurizio Sarri, dopo la gara della Lazio, ha usato parole nette: «Chi non aveva previsto questi alti e bassi era un folle. Prima di tutto dobbiamo ritrovare i giocatori che abbiamo fuori, poi vedere a che punto siamo… ora stiamo solo inseguendo le difficoltà».
Ma è soprattutto la sua frase “Siamo al livello del Torino” a catturare l’attenzione dei tifosi granata e non solo, e a innescare il paragone doloroso per la Lazio.
Sarri e il Torino nel paragone: cosa significa
Sponda Lazio, è uno sprone: mostra quanto la strada per risalire in classifica o ambire a qualcosa di più sia tortuosa, anche per squadre storicamente sottovalutate o considerate “inferiori”, come spesso è percepito il grande Torino rispetto ai club big.
Zazzaroni: “Sarri grillo parlante”
Zazzaroni definisce Sarri un “grillo parlante”: un osservatore critico dentro lo spogliatoio, che deve tener desta la coscienza.
“Sa che niente è più importante che mantenere la bussola salda tra le mani. Se cade nelle onde… la fine è nota” – scrive Zazzaroni, evocando una metafora di tempesta e resilienza.
Mentiva? Diceva la verità? Metteva le mani avanti? Apriva l’ombrello in previsione dei probabili temporali? In realtà ha semplicemente sostenuto la tesi più laziale che ci sia: c’è da soffrire. Ma siccome il rumore di fondo è ritmato dai tamburi della rabbia, il viaggio è appena iniziato e esperienza e età del condottiero suggeriscono che nel caos sia facile confondersi e perdere la rotta.
Sarri, che è nato a due passi dalla campagna ma conosce il mare, è costretto a travestirsi da grillo parlante perché sa che niente è più importante che mantenere la bussola salda tra le mani. Se cade nelle onde si va a sbattere. Se cade nelle onde, che l’orchestra suoni o meno, che lo si sia previsto o meno, che chi ha torto ne abbia sempre di più e chi è dalla parte della ragione rinforzi le proprie argomentazioni, la fine è nota: nel 1912 come nel 2025. Il film l’hanno visto tutti. Chiunque ami la Lazio sa che il pericolo esiste. Quando la guerra finirà, come accade nel mondo reale, si penserà a ricostruire. Con Sarri, magari, se la pazienza di nuovo conio dovesse trasformarsi in una moneta che non c’è, in un futuro diverso, nella Lazio di domani.