Torino Napoli: il confronto tra Cairo e De Laurentiis è impietoso
Gli ultimi 20 anni di gestione societaria sono lo specchio della pessima gestione da parte di Urbano Cairo.

L'edizione odierna del quotidiano La Stampa confronta il Torino di Urbano Cairo con il Napoli del presidente Aurelio De Laurentiis.
TORINO – Il calcio italiano presenta due figure emblematiche nel panorama della gestione societaria: Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e Urbano Cairo, patron del Torino. Entrambi imprenditori di successo fuori dal calcio, hanno scelto di investire in due piazze storiche, ma con approcci e risultati molto diversi. Questo confronto solleva domande importanti sul modello di gestione di un club e sul rapporto con la tifoseria.

De Laurentiis: un presidente divisivo, ma vincente
Aurelio De Laurentiis ha preso in mano il Napoli nel 2004, quando il club era fallito e ripartiva dalla Serie C. Da allora, sotto la sua guida, gli azzurri sono tornati stabilmente ai vertici del calcio italiano, partecipando a numerose edizioni della Champions League e vincendo due Scudetti, 3 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Nonostante i successi, il rapporto con la tifoseria napoletana è spesso teso. ADL è accusato da una parte del pubblico di essere troppo freddo, troppo imprenditoriale, e poco legato al lato passionale del calcio.

Cairo: una gestione al risparmio e senza grandi traguardi
Dall’altra parte c’è Urbano Cairo, alla guida del Torino dal 2005. Anche lui è un imprenditore del mondo dell’editoria, ma il suo stile è molto diverso da quello di De Laurentiis. Cairo ha sempre mantenuto un profilo più basso, puntando su una gestione attenta al bilancio e su una comunicazione più misurata.
Tuttavia, i risultati sportivi del Torino non hanno mai raggiunto i livelli di quelli del Napoli. Nonostante alcuni buoni campionati, i granata faticano a tornare stabilmente nelle competizioni europee.
Torino Napoli: questione di fatturati
Il Napoli, come riportato da La Stampa, ha più del doppio dei ricavi del Torino (328 milioni contro 134) dopo essere ripartito dalla Serie C nel 2004-05, e anche di bacino di utenza, ma la sensazione è che il Toro di Cairo abbia preferito navigare a metà classifica (il piazzamento medio è il 12esimo posto in 16 campionati di A contro il quarto degli azzurri) senza mai provare a costruire un progetto vincente.