In poche settimane Juric è riuscito a caratterizzare con la sua inconfondibile impronta il Torino, in particolare nella fase di pressing

In chiaroscuro il bilancio per il Torino di Juric in queste prime 7 partite. C’è senza dubbio il rimpianto per le ultime 3 sfide, in cui negli ultimi minuti sono sfumati punti preziosi. Non si può, dopo alcune premesse preoccupanti, non essere però colpiti dal profondo impatto che l’allenatore croato è riuscito ad avere in un ambiente reduce da due annate deprimenti.

I principi di Juric sono già chiarissimi, soprattutto nell’identità che la squadra dimostra senza palla. Contro chiunque, il Toro cerca di recuperare palla in avanti per la quasi totalità del match. In maniera simile al suo maestro Gasperini, Juric adotta un sistema di pressing fortemente orientato sull’uomo: per gli avversari, è un incubo cercare di costruire in modo pulito contro i granata, sono spesso costretti al lancio lungo per non perdere palla in zone sanguinose del campo.

Nelle ultime partite, Sassuolo, Lazio e Juventus hanno sofferto molto l’approccio rivale. Al Mapei Stadium, il pressing del Torino ha soffocato i neroverdi: sono arrivate tante occasioni a seguito di ripartenze corte avviate nella metà campo rivale. Nel derby di sabato, la Juve ha mantenuto appena il 39% di possesso palla nella prima frazione (Locatelli ha effettuato solo 12 passaggi). I bianconeri, costretti a un baricentro molto basso, faticavano ad arrivare nella metà campo rivale. (calcionews24.com)


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